5 film di satira sul nazismo
Foto: Fox Searchlight Pictures

5 film di satira sul nazismo

di Simona Santoni

Dalla commedia recente da Oscar “Jojo rabbit” al capolavoro della Hollywood classica “Vogliamo vivere!”, ecco 5 film per ricordare sorridendo

Non dimenticare, perché non si ripeta. Ma a volte si può ricordare, invece che con toni documentaristici e drammatici, con quelli della satira. Il passato non si può sovvertire, ma in sella a un bel film possiamo sentirci tutti Mélanie Laurent, vestita di rosso fuoco, pronta a far saltare in aria il cinema dove si trova Hitler, come in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.
In occasione della Giornata della Memoria ricordiamo, facendo ricorso all’ironia beffarda e a punti di vista raffinati e sarcastici.

Ecco 5 film belli di satira sul nazismo.

Jojo rabbit (2019) di Taika Waititi

Ispirato al romanzo Il cielo in gabbia, Oscar alla migliore sceneggiatura non originale, Jojo rabbit tratta gli orrori nazisti con humour nero e satira. Protagonista un bimbetto tedesco (interpretato da Roman Griffin Davis), indottrinato dal regime nazista, che ha come amico immaginario… Hitler (lo stesso regista Waititi). Nell’ottimo cast anche Scarlett Johansson e Sam Rockwell.
Tra sfortunate riunioni della Gioventù hitleriana, perquisizioni della Gestapo, assurdi dialoghi con un Hitler capriccioso, alla fine, lasciarsi tutto alle spalle, anche i lutti, i pregiudizi e gli errori, è come un balletto liberatorio sulle note di Heroes di David Bowie.

Train de vie – Un treno per vivere (1998) di Radu Mihăileanu

Da Mihăileanu, rumeno di origine ebraiche, una tragicommedia vagamente surreale, premiata col David di Donatello al miglior film straniero. Dopo che il matto del villaggio ha avuto una visione di ebrei deportati dai nazisti, uno shtetl, piccolo insediamento ebraico dell’Europa dell’Est, decide di mettere in scena un falso treno di deportazione, che in realtà ha come meta la Terra promessa.
Immancabile umorismo yiddish (firmato nello script anche da Moni Ovadia) e originalità di visione, per una farsa vivace e divertente piena di vita, senza dimenticare l’orrore.

Vogliamo vivere! (To Be or Not to Be) (1942) di Ernst Lubitsch

Una chicca che nel tempo non perde la sua freschezza. Commedia capolavoro della Hollywood classica, ricca di acume e ironia, è una pungente satira sul nazismo firmata Ernst Lubitsch, ebreo tedesco dagli anni Venti migrato negli States. Si fa beffe di Hitler, quando il Führer non era ancora caduto, suscitando esplosioni di risate.
Con un travolgente Jack Benny e una stupenda Carole Lombard, alla sua ultima interpretazione prima dell’incidente aereo in cui morì.
Nella Polonia alle soglie dell’invasione tedesca, per una compagnia di attori teatrali l’arte della recitazione diventa un’arma bianca di guerra.

Lui è tornato
Foto: Nexo Digital
Immagine del film “Lui è tornato”

Lui è tornato (2015) di David Wnendt

Sferzante satira umana, più che politica, Lui è tornato è una commedia tedesca tratta dall’omonimo bestseller di Timur Vermes.
Quando Adolf Hitler (Oliver Masucci) si risveglia nel luogo del suo ex bunker, 70 anni dopo, viene scambiato per un brillante comico e diventa un fenomeno mediatico.
Con umorismo irriverente, una riflessione a volte inquietante sulla possibilità che un Hitler moderno possa risorgere nel cuore dell’Europa.

Il grande dittatore (1940) di Charlie Chaplin

Non può mancare la parodia satirica per eccellenza del nazismo e di tutte le tirannie.
Un barbiere ebreo (Charlie Chaplin) somiglia assai a un dittatore fascista in ascesa (lo stesso Chaplin) dalle politiche antisemite…
Pur passando dal muto al sonoro, Chaplin non perde la sua forza comica, tra gag e un messaggio superiore: in un momento storico in cui le nefandezze di Hitler non erano necessariamente note a tutti, propone un film divertente educativo, che avverte della minaccia imminente.
Con il magnifico discorso finale all’umanità.