Il meglio dalle esposizioni europee delle prossime settimane, tra Austria, Belgio, Scozia, Inghilterra e Francia

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle più belle esposizioni europee. Nelle prossime settimane gli incontri con il meglio dell’arte contemporanea si fanno lungo un itinerario che porta da Vienna a Edimburgo, passando da Metz, Bruxelles e Londra.

Sterling Ruby, Belvedere Museum, Winterpalais, Vienna, Austria
Lo statunitense Sterling Ruby (classe 1972) è considerato uno degli artisti più influenti ed enigmatici della sua generazione. Tra le sale barocche del castello-museo viennese è possibile osservare un’interessante collezione delle sue opere, realizzate utilizzando una vasta gamma di materiali, supporti e tecniche. Ceramica, poliuretano e tele, ma anche video e collage, sono solo una piccola parte di ciò che è in grado di trasformare per comunicare la sua arte. Il suo scopo è quello di condurre un assalto alla tradizione, sia in senso artistico (scartando appunto i materiali classici), sia in senso sociale.
(Fino al 16 ottobre)

Gregory Crewdson, “Cathedral of the Pines”, Galerie Daniel Templon, Bruxelles, Belgio
Il famoso fotografo di Brooklyn presenta alla galleria belga (in contemporanea con l’omonima parigina e per la prima volta in Europa) la sua più recente raccolta di lavori. In queste immagini, che richiamano la pittura del XIX Secolo, Crewdson cattura figure immobili contemporaneamente in ambienti selvaggi e all’interno della normalità domestica. L’intenzione è creare un accostamento tra intimità, isolamento e separazione. La messa in scena dei soggetti, nonostante appaiano in ambienti familiari, crea un senso di mistero e dramma, suggerendo dei non detti sconosciuti e invisibili.
(Fino al 29 ottobre)

‘Zones Sensibles’, 49 Nord 6 Est – Frac Lorraine, Metz, Francia
Il mondo e la realtà riletti attraverso 19 diverse mappe di altrettanti artisti, che hanno provato a decostruire e ridefinire una cartografia del mondo occidentale. Zone sensibili, decentrate, rinominate, rese tattili o immaginarie. Le opere, per lo più appartenenti al museo di Metz, comprendono lavori di interpreti come Marco Godinho, Bernard Heidsieck, Yoko Ono, David Renaud e Justine Blau.
(Fino al 23 ottobre)

‘Facing the World. Self-Portraits Rembrandt to Ai Weiwei’, National Gallery of Scotland, Edimburgo, Scozia
Al museo scozzese si può intraprendere un interessante viaggio nella storia di un genere di espressione artistica che non ha mai smesso di affascinare: l’autoritratto. Si tratta di una carrellata di opere di artisti che copre circa sei secoli, dai dipinti di Rembrandt fino ai post di Instagram del designer cinese Ai Weiwei, passando per nomi come Edvard Munch, Henri Matisse, Oskar Kokoschka, Andy Warhol, Marina Abramović, Tracey Emin, John Coplans, Ken Currie, Alison Watt e molti altri.
(Fino al 16 ottobre)

Günther Uecker, ‘Verlezte Felder’, Galleria Dominique Lévy, Londra, Inghilterra
Alla galleria londinese è ospitata la prima mostra personale in terra inglese, in oltre 50 anni di carriera, dell’artista tedesco. Una collezione dei più nuovi e recenti lavori di Uecker, il cui titolo – in italiano “Campi feriti” – deriva da una serie di sei dipinti di grandi dimensioni, qui presenti, che incarnano l’approccio profondamente fisico che l’artista utilizza per esplorare le varie sfumature di luce ed ombra. Nelle sue composizioni le emozioni si trasformano in gesti, azioni artistiche che diventano visibili, come dei campi solcati e arati. Le bianche tele sono riempite dunque di chiodi, colpite da asce, ricoperte di materiali come il legno, in grado di restituire una fisicità profonda.
(Dal 23 settembre al 29 ottobre)