La dimora della collezionista apre al pubblico. Tra arredi di design e preziose opere d’arte contemporanea

Che delizia doveva essere per Rosetta Barabino tenere un Andy Wahrol sul comò della sua casa! Un piacere che prova ora il pubblico a rivedere Villa Croce, sede del Museo di Arte Contemporanea di Genova, in quella che era la sua destinazione originaria: essere la dimora privata e ora anche la vetrina della splendida collezione di arte e design di questa mecenate assai lungimirante.

Lei e il figlio minore, infatti, riunirono una raccolta davvero unica grazie all’assidua frequentazione delle più importanti gallerie del mondo e acquistando direttamente anche dai Musei più famosi quali il Moma di New York.

Erano due visionari innamorati pazzi dell’arte e colti intenditori delle avanguardie. Col vezzo borghese di piazzare poi questi piccoli preziosi capolavori sopra il comò, accanto ai divanetti del soggiorno, ai piedi del letto con assoluta e apparente noncuranza del loro valore economico.

Questa mostra che cita nel titolo appunto il re della pop art permette così di ammirare un centinaio di opere, tra le quali spiccano lavori di Carl Andrè, Donald Judd, Cy Twombly, Dan Flavin e Robert Morris.

Barabino aveva una passione anche per le opere di Joseph Beuys, Olafur Eliasson, Cindy Sherman, Gordon Matta-Clark, che poi si è allargata, complice i gusti del figlio, anche per Takashi Murakami, Ettore Spalletti, Ai Wei Wei, Fischli & Weiss e Yang Fudong, tutti presenti nell’esposizione del capoluogo ligure, città di ferventi collezionisti negli anni floridi tra il 1950 e il 1970.

Anche una collocazione spaziale armoniosa è essenziale per ammirare la bellezza di un quadro e la forza di una installazione: ecco, dunque, gli arredi ideali ovvero mobili Vitra, Molteni e Schiffini.

Cosa direbbe Wahrol, nato nel 1928 a Pittsburgh, da genitori di origini slovacca, se vedesse la sua opera sopra il comò di Villa Croce? Probabilmente se la caverebbe con queste sue parole: “Sono uno che produce cose di cui la gente non ha bisogno ma che io, per qualche ragione, penso che sia una buona idea dargli”.

 Andy Warhol sul Comò

Museo di Arte Contemporanea, Villa Croce, sino al 5 luglio