40 anni di collaborazione tra il Duca Bianco e il raffinato fotografo giapponese. In mostra a Alba

Masayoshi Sukita ha iniziato a ritrarre David Bowie nel 1972 e ha continuato a farlo per circa 40 anni. Ma se gli chiedete chi sia per lui David Bowie, risponderà sempre: ‘David Bowie’. Semplicemente.

Quella stessa semplicità che seppe raccontare nelle foto realizzate in Giappone: Bowie al naturale, seduto, in piedi, con l’unico desiderio di trovare la chiave più interessante. E la trovò: Bowie scelse uno di quegli scatti per la copertina di Heroes che poi fu premiata come la migliore dell’anno da una rivista inglese.

Ecco qua, la scintilla tra due artisti. Era scoccata prima di quell’occasione, quando Sukita si trovava a Londra per fotografre Marc Bolan. “Non sapevo chi fosse Bowie’, racconta il fotografo giapponese, ‘lo avvicinai grazie a degli  amici e gli mostrai il mio portfolio. Non sapevo che musica facesse, ma avevo sentito che aveva studiato danza con Lindsay Kemp. Il suo lingiuaggio corporeo era straordinario e a entrambi piaceva la colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio di Kubrick. Combinammo questi elementi e quello che ne venne fuori fu semplicemente iconico‘, conclude Sukita.

Ora 38 immagini, a partire da una serie di ritratti realizzati a Londra nel 1972 e a New York nel 1973, all’esperienza di Bowie in Giappone nello stesso anno, fino a scatti più recenti, realizzati tra il 1989 e il 2002, sono in mostra ad Alba.

Heroes|Bowie|Sukita inaugura il 4 settembre alla Wall of Sound Gallery (fino al 9 ottobre).