L’artista sarà ospite alla Fondazione Prada di Milano per la presentazione del suo nuovo progetto “Reasons to be Cheerful”

Era il 1977 quando, con il primo album dei Talking Heads, David Byrne diventava il cantore ufficiale delle nevrosi post-moderne. Con piglio cinico e scanzonato, ironizzava sulle ossessioni di una società sempre più individualista e genuflessa al capitale. Era psicotico, elettrico, un fascio di nervi che si muoveva sul palco. “Sono teso e nervoso e non riesco a rilassarmi/Non riesco a dormire perché il mio letto è in fiamme/Non toccarmi sono un filo conduttore”, cantava in Psycho Killer. Con i Talking Heads, David Byrne traduceva in musica le psicosi di un’intera generazione.

Fa dunque un po’ strano immaginarlo, adesso, nella veste di inguaribile ottimista. Eppure, il suo nuovo progetto Reasons to be Cheerful consiste in una raccolta di motivi, per l’appunto, per essere felici. Si tratta di una serie di storie, scritti, notizie e idee – come un’invenzione tecnologica, una composizione musicale o la pianificazione visionaria di una città – che fanno sperare in un futuro migliore. A scovarle e raccoglierle tutte è lo stesso Byrne, che racconta:

Ho iniziato a ricercare fatti incoraggianti che accadono intorno a noi. Se la loro efficacia è già stata accertata, se possono essere applicati ad altri contesti, se è possibile estenderli nel tempo, allora perché non analizzarli e invitare altre persone a unirsi al progetto? La verità è che ci sono molte cose incoraggianti che accadono ovunque nel mondo. Scoprirle mi ha dato nuova speranza e, per questo, mi piacerebbe condividerle con gli altri”.

Il progetto Reasons to be Cheerful è legato al nuovo album American Utopia – dal 2004 il primo da solista – in uscita per Todomundo/Nonesuch Records il 9 marzo.

Un’occasione per saperne di più – e per scoprire le ragioni dell’ottimismo di Byrne – sarà durante la presentazione del progetto alla Fondazione Prada di Milano il 26 gennaio. L’evento, a cui parteciperà anche il cantante, si terrà a partire dalle ore 19 presso il Cinema della Fondazione. L’ingresso è gratuito.