Il festival letterario cagliaritano inaugura con una mostra di Graziano Origa. Per unire arte e parole

Si intitola Pazza Idea, ma il sottotitolo è forse più chiaro: Carattere Speciale. Perché in effetti questo festival ha un carattere tutto speciale, a cominciare dal luogo: il ghetto degli ebrei di Cagliari, nello storico quartiere di Castello, affacciato su uno dei panorami più belli della città.

E poi. E poi, sono le scelte artistiche a determinare la qualità di un festival. Questa edizione, formalmente la quinta, è la prima di un nuovo corso che guarda alla contemporaneità attraverso un percorso tra libri, narrazioni, nuovi linguaggi, arte, cinema, poesia e interattività. Protagonisti sono i libri come strumento di rappresentazione di nuovi scenari sociali, mantenendo la caratteristica che ha accompagnato tutte le edizione di Pazza Idea, cioè avvicinare l’architettura e i social media, la letteratura e lo storytelling, il design e le professioni attraverso un dialogo teorico e pratico.

Si comincia il 24 novembre con l’inaugurazione della mostra Ten Special Faces, ritratti di dieci personaggi che hanno cambiato il mondo dell’arte e dellla cultura, visti da Graziano Origa, art director, saggista, fotografo, artista punk e poeta dell’immaginario grafico, noto per i suoi libri sui comics e le riviste di punk art, musica rock e cultura giovanili.

Gli altri ospiti dal carattere speciale che animano il festival attraverso la propria storia sono il percorso artistico e narrativo di Gabriele Romagnoli, le scelte di vita di Ginevra Bompiani, fondatrice della casa editrice Nottetempo, la scelta narrativa di Gianni Biondillo, scrittore e architetto, sulle figure creative del nostro passato prossimo, spesso dimenticate. Ancora, il ritorno della figura del padre nelle pagine di due talentuosi scrittori, Tommaso Giagni e Pietro Grossi. Un approfondimento su Shakespeare con gli interventi di Nadia Fusini e Patrizia Cavalli completa il programma di Pazza idea, che si snoda su tre giornate, dal 24 al 27 novembre.