A Palazzo Reale la mostra “Forme e Desiderio”: 200 scatti che hanno fatto la storia di The Cal. Icon, in anteprima, a passeggio tra le cinque stanze che raccontano più di 50 anni del Calendario Pirelli.

È la storia del fotografo e della sua musa. Una mise en scene di corpi che provocano lo spettatore. Dal primo scatto all’ultimo, le immagini sono realizzate con l’intento di portare chi le guarda verso un’altra dimensione, prima con paesaggi tropicali che incitano alla fuga verso luoghi paradisiaci esaltati da tramonti e location pittoriche, poi con una nudità sfacciata che riporta alla realtà.

È una storia di eleganza e seduzione, di “Forma e Desiderio”. Da più di cinquant’anni le immagini del Calendario Pirelli sono testimoni di cambiamento, dalla moda alla tecnologia, dall’idea del corpo femminile alla creatività studiata per raccontarlo. Un ordine cronologico della storia, vista attraverso gli occhi dei più grandi fotografi. Da Herb Ritts a Richard Avedon, da Peter Lindberg a Bruce Weber, da Peter Beard a Steve McCurry, e poi Patrick Demarchelier a Steven Meisel autore di The Ca 2015 che verrà svelato tra pochi giorni.

Un racconto che diventa una mostra a Palazzo Reale a Milano (dal 21 novembre al 22 febbraio 2015). Una cornice meravigliosa per rendere omaggio a tutti i fotografi che hanno firmato il Calendario Pirelli negli ultimi 50 anni. Forma e Desiderio. The Cal- Collezione Pirelli raccoglie più di duecento fotografie dell’archivio Pirelli, una danza di bianco e nero, di colori pop, di chiaro-scuro e di corpi velati o parzialmente rivelati.

L’esposizione, curata da Walter Guadagnini e Amedeo M. Turello, promossa dal Comune di Milano Cultura con il patrocinio di Expo e organizzata e prodotta da Palazzo Reale e GAmm Giunti, è un percorso narrativo tematico che si sviluppa attraverso cinque stanze. Da L’incanto nel mondo, in cui elementi fondamentali sono i paesaggi, alla stanza de Il fotografo e la sua musa, dove i corpi delle modelle sono ritratti con una certa provocazione. E poi la sala de Lo sguardo Indiscreto, dove vincono il gioco e la provocazione, La Natura dell’Artificio, stanza di idee astratte ricamate sul corpo femminile, e Il Corpo in Scena, in cui modella e ambiente si sposano in un’unica realtà.