Ganga-Ma, il fiume che scorre inesorabile. Giulio Di Sturco in mostra a Milano

Ganga-Ma, il fiume che scorre inesorabile. Giulio Di Sturco in mostra a Milano

di Paola Corapi

Fino al 19 settembre 2022, MIA Fair presenta la personale di Giulio Di Sturco Ganga Ma (Madre Gange), in partnership con la Podbielski Contemporary gallery

Giulio Di Sturco, fotografo documentarista italiano, ha intrapreso un viaggio durato 10 anni  per documentare gli effetti devastanti dell’inquinamento, dell’industrializzazione e del cambiamento climatico lungo il fiume Gange. Il nome del suo progetto e risultato della sua ricerca è Ganga Ma, un viaggio fotografico che segue il fiume per oltre 2.500 miglia, dalla sua sorgente, situata nel ghiacciaio del Gangotri, in Himalaya, fino al Delta nel Golfo del Bengala, in Bangladesh. Oggetto della sua ricerca è il fiume. Un fiume però diverso da tutti gli altri, un fiume che potremmo definire “umano”. L’autore racconta il lungo percorso del fiume come stesse raccontando la vita e la storia di una persona, di un popolo, di una religione.


“Il Gange è un posto dove vivere il culto e dove morire. L’acqua può essere sporca, ma ora Ganga Mata-Ji è ancora puro nei cuori di molti indù” 

Le sue immagini oniriche diventano così la metafora della contraddizione irrisolta tra uomo e ambiente, poiché il Gange è intimamente connesso con ogni aspetto della vita indiana. Il fiume è simbolo di una civiltà antica, come Atene e Gerusalemme, una fonte di poesia e leggenda, ormai sull’orlo di una crisi ecologica. Si tratta di una falsa credenza, comune tra i pellegrini indù, che le acque del Gange siano così pure e sante da non poter arrecare alcun danno e quindi non è dovere dei pellegrini preoccuparsi delle conseguenze o immaginare che le loro preghiere possano trasformarsi in piaghe. Basti pensare che ogni anno circa 32.000 cadaveri sono cremati a Varanasi e circa 200 tonnellate e mezzo di carne bruciata finiscono nel Gange a contaminare le acque e tutti coloro che si bagnano nel fiume. Uno dei maggiori problemi lungo il Gange è liquame.


Ancora oggi il Gange costituisce una fonte di acqua, energia e mezzi per la sussistenza di milioni di persone che vivono lungo le sue rive e, grazie alla terra fertile, fornisce cibo a oltre un terzo della popolazione indiana. Tuttavia, a causa dei rifiuti tossici smaltiti ogni giorno nelle sue acque, il Gange è uno dei fiumi più inquinati al mondo.

Giulio Di Sturco attraverso il suo progetto diventa testimone degli effetti devastanti del cambiamento climatico: il fiume è sull’orlo di una crisi umanitaria e di un disastro ecologico.

Scopri alcune delle immagini in mostra

Fino al 19 settembre 2022, MIA Fair presenta nello spazio dedicato alla fotografia d’arte dell’Università Bocconi a Milano, la personale di Giulio Di Sturco, in partnership con la Podbielski Contemporary gallery