Ghirri, Barbieri, Jodice: gli atlanti privati di tre grandi fotografi
Tre generazioni di fotografi di fama internazionale riuniti in una collettiva alla galleria Bianconi di Milano.
In un contesto come quello attuale, sovraffollato d’immagini e stimoli, ancora la fotografia, certa fotografia, è capace di dare una leggibilità al mondo e riportarlo in una dimensione di familiarità.
Di qui il titolo della mostra alla galleria Bianconi di Milano, che dal 24 giugno riunisce tre fotografi italiani di fama internazionale e di diversa generazione nella mostra Atlanti – Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Francesco Jodice.
Ed è proprio a proposito di album di famiglia, e di atlanti, che Ghirri, scomparso prematuramente nel 1992, ebbe un giorno a dire: “Questi due libri, così diffusi, così apparentemente scontati, contenevano le categorie del mondo e lo rappresentavano come io lo intendevo. L’interno e l’esterno, il mio luogo e la mia storia, i luoghi e la storia del mondo”.
E si intitola proprio Atlante il corpus di lavori datato 1973 esposto, per l’occasione in prestito da una collezione privata. È degli anni settanta anche la serie Flippers, di Olivo Barbieri, che racchiude tutto l’immaginario popolare con l’evoluzione dei suoi elementi (scene di fantascienza, dinosauri, Beatles…) ai e le fotografie di Francesco Jodice, dei tre il più giovane, tratte da What we want e Primo lavoro, sterzano invede su una chiave politica.
Per tutti e tre, insostituibili testimoni della modernità in periodi diversi, c’è un motivo comune: la fotografia non è mai riproduzione fedele del visibile, ma un’indagine collaterale della realtà.
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Atlanti – Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Francesco Jodice
Galleria Bianconi, Milano
24 giugno-8 settembre 2015