Lo sguardo di due grandi in mostra a Berlino

Nel mese di giugno 2014 la Fondazione Helmut Newton di Berlino (helmutnewton) compie 10 anni e il museo apre le porte al pubblico con una doppia mostra: Helmut Newton-Alice Springs: Us and Them e Sex and Landscapes con scatti inediti di Newton (dal 5 giugno al 16 novembre 2014).

Alice Springs, all’anagrafe June Browne nella vita faceva tutt’altro, era un’attrice. Nel ’48 sposò Helmut Newton, che all’epoca era un giovane fotografo in fuga dai nazisti e che si guadagnava da vivere scattando ritratti. Nel 70 lo sostituì, scattando, al suo posto, una pubblicità per le sigarette Gitanes. Da lì continuò a scattare sotto lo pseudonimo di Alice Springs (nomignolo scelto puntando il dito a caso su una mappa dell’Australia). Us and Them é una mostra, diventata anche libro di Newton e di sua moglie, un progetto che parla della loro vita insieme, che include degli autoritratti, dei ritratti scattati reciprocamente in momenti di grande intimità e allo stesso tempo ritratti di attori e artisti. Fotografie scattate tra gli anni 80 e gli anni 90 fianco a fianco a Parigi.

Il progetto Sex and Landscapes, invece, viene realizzato da Newton tra il 1974 e il 2001 e indaga l’aspetto più intimo e meno noto dell’artista mostrando scatti dei famosi nudi vicino ai suoi inediti paesaggi. Newton ci rivela un mondo fatto di marine cupe e minacciose, statue barocche, onde fragorose, lunghe strade in pieno deserto sotto cieli di piombo, un parco di Berlino al crepuscolo, palazzi enigmatici di città notturne, ombre di aeroplani, il tutto intrecciato a immagini di forte erotismo, sempre con un tocco di grande stile e di glamour.

Così lo descrive June Newton:

Non volle mai definirsi un artista. Preferiva definirsi un mercenario che affittava il suo talento a chi pagava di più». «Scattavo foto ovunque – racconta l’artista nella sua autobiografia – ma non ho mai pensato che il mio lavoro fosse una forma d’arte. In ogni caso volevo prostituire questo talento che mi era stato dato.

 A Helmut piaceva molto parlare del suo lavoro, soprattutto degli aneddoti che comportava, ma non gradiva le spiegazioni e le analisi. Tutto ciò che aveva da dire era già nelle fotografie che, affermava, parlano da sole. E se alle sue immagini possiamo dare infinite interpretazioni è perché l’artista vi ha espresso in pieno le proprie complessità e contraddizioni.

Una sorta di vasta autobiografia visuale all’interno della quale l’artista non fa distinzione fra le fotografie eseguite per un cliente o quelle scattate per lui. E la sua vera forza sta nella capacità di rimanere fedele al suo punto di vista in ogni circostanza.

Newton accettava la realtà ma solo per renderla sogno: fu questa – estesa alla costante sessuale espressa in forme crudeli, ossessive- una delle chiavi del suo successo.

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Helmut Newton-Alice Springs: Us and Them e Sex and Landscapes

Fondazione Newton, Berlino, dal 5 giugno al 16 novembre 2014