I cinque più bei ristoranti dove trovare l’arte contemporanea

I cinque più bei ristoranti dove trovare l’arte contemporanea

di Elena Bordignon

Cosa succede se un ristorante è gestito da un artista? Incontrare le opere d’arte nei luoghi più impensabile è un’esperienza entusiasmante

Quanto volte ci è capitato, mangiando una pizza o sorseggiando un bicchiere di vino in un locale, di pensare: ma quanto è brutto questo quadro alle pareti? Paesaggi agresti o foto invecchiate dai programmi Photoshop o quadri astratti di dubbia qualità. L’arte presente in bar, ristoranti e luoghi pubblici è spesso di un livello così basso che preferiremmo un tristissimo muro bianco. Anche se sono molto rari, ci sono luoghi fondati e gestiti da artisti che meriterebbero di essere, se non studiati, almeno imitati. Ne abbiamo selezionati alcuni tra i più belli e prestigiosi del mondo, fondati e gestiti da artisti.

La Colonie di Kader Attia a Parigi

Poco lontano dalla Gare du Nord a Parigi, in un ampio cortile in rue Lafayette 128, si trova La Colonie. Il suo fondatore è l’artista francese Kader Attia, conosciuto per le sue riflessioni sui temi della riappropriazione culturale e dell’ibridazione di oggetti, rimandi ed esperienze di contesti storici e geografici diversi. L’artista non lo ha concepito solo come bar, ma come laboratorio dove incontrare altri artisti per discutere e condividere idee.
Mentre il piano terra è bar e ristorante, il secondo piano ospita artisti, attivisti e ricercatori per letture, conferenze e workshop. Il terzo piano è uno spazio espositivo per l’arte contemporanea, che include un database digitale di riviste d’arte.

Pharmacy di Damien Hirst a Londra

La prima impressione è stata quella di entrare in una vera e propria farmacia specializzata in pillole multivitaminiche. In realtà, Pharmacy è diventato un concetto, prima che un vero e proprio ristorante. Fondato dall’artist-star Damien Hirst nel 1998 a Notting Hill, il locale ha avuto vita breve per una serie di questioni, dovendo chiudere i battenti nel 2003. Ma Hirst non ha perso l’entusiasmo e forse neanche il piglio imprenditoriale (che da sempre lo caratterizza anche nell’arte), aprendo un nuovo locale situato nella sua nuova galleria d’arte, Newport Street Gallery, nel quartiere di Vauxhall, a Londra.
Le caratteristiche restano le stesse: scaffali pieni di analgesici e antibiotici colorati, sgabelli con sedute che sembrano aspirine, lunghe fila di Dna a decorare le grandi sale del ristorante.

Currency Exchange Café di Theaster Gates a Chicago

Nel Soth Side di Chicago ha aperto i battenti alcuni anni fa il bizzarro e anticonvenzionale Currency Exchange Café da un’idea dell’artista e attivista di Chicago Theaster Gates. La mission è quella di dar vita ad un luogo per buongustai, artisti e creativi che abbiamo la libertà di sperimentare nuovi modi espressivi. L’obbiettivo è dare un’opportunità soprattutto alle persone di colore, ma anche di rivitalizzare con l’arte e la cultura i quartieri più svantaggiati. L’interno del caffè è chiaramente un progetto di Gates: è decorato con pezzi di recupero ed elementi che sembrano prelevati direttamente dalle sue grandi installazioni museali.  Il locale non è lussuoso, anzi, l’impressione è quella del ‘fai da te’!

Zagreus Project di Ulrich Krass a Berlino

Entrando al Zagreus Projekt non si capisce subito se sia una galleria d’arte o un ristorante sperimentale. Possiamo definire questo ‘luogo’ fondato da Ulrich Krauss, come qualcosa a metà strada tra uno spazio espositivo e un ristorante dove degustare una cena gourmet. Anzi, il fondatore dichiara che la cena stessa è una mostra sia da mangiare che da guardare. Ogni due mesi, Ulrich Krauss, invita un artista diverso a creare un’installazione e insieme poi compongono un menù succulento ispirato all’esibizione artistica, che viene servito varie volte a settimana a piccoli gruppi di commensali in tavoli sparsi per la galleria. Un’esperienza davvero alternativa!

Sketch gallery di Londra

Entrare alla Sketch gallery, da la sensazione di essere inghiottiti in una scatola di confetti rosa pastello. Tutto è rosa, dal pavimento in marmo agli arredi, fino al soffitto. Tutto sembra morbido e accogliente, dalle poltrone a forma di conchiglia ai divanetti che sembrano voler abbracciare gli avventori. Gli arredi disegnati della Sketch gallery portano la firma dell’archistar parigina India Mahdavi, mentre alle pareti troviamo centinaia di disegni di  David Shrigley: 239 illustrazioni che mettono in scena vita e morte con lo stessa pungente ironia tipica dell’artista. Novantasei tipi di marmo si intrecciano nel pavimento e dietro al bancone del bar un pannello dorato diffonde il rosa totale. In un’intervista Shrigley introduceva le sue opere come “una serie di nuovi lavori colorati. Con tutte le notizie cupe che spesso riempiono i nostri giornali, spero che le persone sedute a tavola apprezzeranno la mia idea della banalità della vita quotidiana”.