Idris Elba, altro che Will Smith
Foto: Warner Bros. Pictures

Idris Elba, altro che Will Smith

di Simona Santoni

Scelto per sostituire Will Smith nel cinecomic di antieroi “The Suicide Squad – Missione suicida”, Idris Elba è più che avvezzo a battaglie letali e super poteri. Dall’universo Marvel, come sentinella di Asgard, salta a pie’ pari in quello DC. Pronto a lottare, al cinema come nella vita e sul ring

Passare dal Bifrost, il ponte dell’arcobaleno della Marvel, al penitenziario di Belle Reve della DC Comics, per Idris Elba è quasi uno schioccar di dita. 48 anni, mezzo mondo di supereroi già vissuto e mezzo ancora da esplorare, l’attore inglese dopo essere stato il magnetico guardiano Heimdall dagli occhi color ambra, al servizio del dio del Tuono nella saga cinematografica tratta dai fumetti Marvel, ora è un supercriminale nella serie sugli antieroi della DC nel nuovo film The Suicide Squad – Missione suicida, dal 5 agosto al cinema. Alla regia James Gunn, che ha già fatto la fortuna di Guardiani della Galassia.

Per Idris Elba un compito niente male: rimpiazza Will Smith, che nel primo film della serie, Suicide Squad del 2016, interpretava il cecchino infallibile e spietato Deadshot e che per girare questo secondo capitolo non era disponibile. Non uno qualunque, ma proprio quel Will Smith definito da Newsweek nel 2007 «il più potente attore di Hollywood». Idris Elba però di superpoteri se ne intende: come leale custode del Bifrost, proteggeva il regno di Asgard dagli invasori, possedendo il dono di vedere e udire eventi lontani intere galassie. Con un savoir faire ipnotico. Non a caso la rivista People nel 2018 l’ha nominato l’uomo più sexy al mondo.

Fisico roccioso, presenza carica di intensità e vigore, Idris Elba ormai si merita un ruolo più di primo piano e non dietro al martello di Thor, come The Suicide Squad – Missione suicida gli offre. In un action corale da protagonista, qui interpreta il mercenario Bloodsport, in carcere per aver sparato un proiettile alla criptonite a Superman. Non un carcere qualunque ma il Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità degli Stati Uniti, che racchiude metaumani e superdelinquenti. E che ci fa ritrovare volti noti, come la psicopatica più simpatica di tutte Harley Quinn (Margot Robbie) che torna insieme a Captain Boomerang (Jai Courtney), e ci fa scoprire nuovi furfanti, dallo squilibrato reduce di guerra Peacemaker (John Cena) all’ibrido uomo-squalo King Shark (doppiato nella versione originale da Sylvester Stallone). Quando la minacciosa agente governativa, sempre interpretata da Viola Davis, gli propone di far parte della segreta e oscura Task Force X, Bloodsport non ha molta scelta: è un criminale, sì, ma con cuore da padre, e sul piatto c’è l’incolumità della figlia.

Idris Elba
Foto: Jessica Miglio/Warner Bros.
Idris Elba con il regista James Gunn sul set di “The Suicide Squad – Missione suicida”

Anche nella vita Idris Elba è padre, della diciannovenne Isan e di Winston di sette anni, avuti da due compagne diverse. Spesso è immortalato con il piccolo Winston, anche accanto alla sua nuova moglie Sabrina Dhowre, con cui a marzo 2020, a inizio pandemia, ha condiviso la positività al Coronavirus e la quarantena: lei era accorsa al suo capezzale, dopo che Idris aveva contratto il virus sul set in New Mexico. Hanno avuto sintomi minori e si sono ripresi completamente, ma Idris dai suoi account social si era speso invitando alla prudenza e a non sottovalutare il Covid-19, per la salute propria e degli altri.

Anche dopo la finale degli Europei di calcio che ha visto l’Inghilterra perdere contro l’Italia, pur da londinese deluso dal risultato, attraverso i social Idris è stato subito paladino del rispetto. Fiero guerriero contro il razzismo, ha sostenuto pubblicamente Saka, il calciatore 19enne di origini nigeriane che ha sbagliato l’ultimo calcio di rigore ed è stato vittima di attacchi e insulti. Ha puntato il dito contro i leoni da tastiera, chiedendo alle piattaforme social di imporre la verifica dei dati e dell’identità a tutti gli utenti: «Se i codardi sono supportati da un velo di privacy e segretezza, allora i social non sono uno spazio sicuro. Sono come un aereo che permette ai viaggiatori di indossare i passamontagna». E ancora: «Se i codardi vogliono sputare retorica razziale, lo dicano con il loro nome, non con uno username».

Le doti da protettore Idris Elba non deve cercarle lontano da sé per trasferirle ai suoi personaggi. E neanche quelle atletiche: oltre a essere sporadicamente fashion designer e dj nei club londinesi (non a caso interpreta un dj nella serie tv che ha ideato Turn up Charlie), Idris Elba è un super sportivo. È appassionato di shadowboxing (ovvero pugilato a vuoto) e di kickboxing. «Lo shadowboxing è uno dei migliori allenamenti», ha detto. «Non hai bisogno di alcuna attrezzatura e intanto fai lavorare ogni muscolo. È quello che Nelson Mandela ha fatto per molte mattine nella sua cella». Idris Elba l’ha incarnato nel film del 2013 Mandela – La lunga strada verso la libertà.

Idris Elba
Foto: Nick Wall / Netflix
Idris Elba nella serie tv “Turn Up Charlie”

Da anni poi si dedica al kickboxing. «Alcuni vogliono essere tonici o fare jogging per miglia» le parole di Idris. «Il mio obiettivo è essere pronto per la lotta. Se salgo sul ring, riesco a stare in piedi per cinque round? Voglio sapere che, se vengo buttato a terra, ho la forza per combattere».
Questa sua passione è raccontata nel documentario Idris Elba: Fighter del 2017, prodotto da Discovery Channel, che segue i suoi 12 mesi di allenamento in kickboxing e arti marziali miste, culminato nel primo combattimento di kickboxing professionale alla York Hall di Londra: Idris ha avuto la meglio contro Lionel Graves, un avversario olandese più giovane e più esperto. 

Conosciuto principalmente per ruoli action o seri, come per Mandela o Beasts of No Nation, che gli valsero entrambi una candidatura ai Golden Globe, è possibile conoscere il lato più comico di Idris Elba nella commedia e serie televisiva semi-biografica In the Long Run, ambientata negli anni ‘80 a East London, sulle tracce di una famiglia stabilitasi in Inghilterra proveniente dalla Sierra Leone, con un ragazzino di 13 anni nato in Gran Bretagna. Un ritratto intimo della sua infanzia.

Appena ammirato come padre a cavallo nel film di Netflix Concrete Cowboy, presto rivedremo Idris Elba in cappello e cinturone nel western black The Harder They Fall accanto a Regina King. E quindi rieccolo nei panni del detective borderline londinese che gli ha fruttato molti premi, incluso un Golden Globe: è in lavorazione un film ispirato a Luther, la popolare serie poliziesca inglese durata cinque stagioni.
E c’è chi gli vaticina un futuro da 007. Secondo Pierce Brosnan, che di James Bond se ne intende avendolo interpretato quattro volte, sarebbe il candidato ideale a raccogliere l’eredità di Daniel Craig: «Idris è una presenza così potente e ha una così grande tensione vocale. Sarebbe magnifico».

Idris Elba
Foto: Netflix
Idris Elba e Caleb McLaughlin nel film “Concrete Cowboy”

Se sul fronte Marvel sarà difficile ma non impossibile rivedere Idris in scena (il suo personaggio è morto in Avengers: Infinity War), nell’altro universo dei cinecomics il suo Bloodsport è appena “nato”. Se nel futuro ci sarà un Suicide Squad 3, non è così improbabile immaginare Idris Elba e Will Smith arruolati per la stessa squadra. Will Smith… chi?