Fino al 14 settembre a Torino, il fotografo di moda peruviano svela le sue fonti d’ispirazione artistica

‘L’arte è il mio nutrimento, mi svela cose nuove e aumenta la mia consapevolezza’. Sono parole di Mario Testino, a tutti noto come grande fotografo di moda, ma in privato anche collezionista d’arte contemporanea.

Questo aspetto della sua vita viene ora svelato al pubblico italiano attraverso una mostra alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino intitolata ‘Somos Libres II’, fino al 14 settembre.

Il titolo della mostra, ‘siamo liberi’ in spagnolo, fa riferimento alla libertà creativa come elemento essenziale dell’arte ma anche della fotografia, mentre il numero due pone l’evento sulla scia di una prima mostra della collezione, esposta nel 2013 a Lima, in Perù – patria di Testino -, presso l’associazione culturale a lui dedicata MATE.

Tra gli artisti in collezione ci sono nomi come Tauba Auerbach, Richard Avedon, Cecil Beaton, Glenn Ligon, Jonathan Monk, Ugo Rondinone, Cindy Sherman, Adriana Varejão e Andy Warhol.

La mostra inizia con alcune fotografie di studi d’artista scattate dallo stesso Testino e prosegue poi con le opere della collezione: da un lato l’arte astratta, in forte contrasto tra l’impulso figurativo della fotografia di moda; dall’altra le opere figurative, che a loro volta mostrano l’influenza dell’arte fotografica. Anche l’allestimento mira a sottolineare i continui rimandi e le influenze reciproche.

‘La mia collezione oggi è molto di più di una cassetta degli attrezzi visiva’, dice ancora Testino. ‘È un resoconto che traccia il percorso che ho compiuto nel campo dell’arte: come è cambiato il mio modo di vedere e si è evoluto il mio gusto. Adoro l’idea del cambiamento: poter cambiare idea in un attimo è uno degli aspetti magici della vita‘.

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Mario Testino, Somos Libres II

a cura di Neville Wakefield

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, fino al 14 settembre.