La mania dell’architettura rovesciata
Erwin Wurm, House Attack, 2007 Mumok, Vienna

La mania dell’architettura rovesciata

di Elena Bordignon

Attrazioni turistiche o mania per l’architettura sottosopra, le case rovesciate si trovano un po’ dovunque nel mondo. Ne abbiamo selezionate alcune tra le più bizzarre.

Il mito del mondo alla rovescia risale alla notte dei tempi. Nella creazione artistica e narrativa è ricorrente il tema di un radicale rovesciamento di ruoli e relazioni, così come il sovvertimento dei valori e delle norme. Una vera e propria mania che rispecchia, se vogliamo, il mundus inversus di lontana memoria: quello che riguarda l’architettura capovolta. Capovolgere un modello, soprattutto nella progettazione architettonica, ha come risultato quello di far scoprire nuove prospettive, per vedere e quindi capire la realtà. L’effetto di queste case capovolte è surreale e perturbante. Queste abitazioni sono diventate delle vere e proprie mete di pellegrinaggio, da immortalare come fossero delle nuove e più divertenti Torri di Pisa. L’orientamento invertito espresso in modo così letterale – tanto che alcuni si sono spinti a progettare anche i mobili all’inverso – spoglia gli ambienti domestici della loro praticità per farli diventare luoghi sperimentali di gioco pubblico. La maggior parte delle case rovesciate non nasce con l’obbiettivo di essere abitabile, ma per diventare espressione di un preciso messaggio o per creare mete turistiche guidate da logiche di intrattenimento.
A questo fatto aggiungiamo il fenomeno tutto contemporaneo di cercare dei luoghi fuori dell’ordinario da fotografare e pubblicare in Instagram. La selfie-mania, dunque, ha contribuito alla diffusione di queste “calamite architettoniche”.

Uno dei primi esempi di architettura capovolta in Europa si trova a Szymbark in Polonia e porta la firma dell’architetto Daniel Czapiewski, che ha progettato una casa rovesciata nel 2007 come parte del centro per l’educazione e la promozione della regione a Szymbark. L’edificio, da considerare più un’opera d’arte di grande dimensioni, doveva essere l’espressione di ciò che il comunismo aveva inflitto a questo territorio, ossia un evento che aveva ‘capovolto il paese’.
Un altro esempio si trova a Trassenheide nel nord della Germania, “Die Welt steht Kopf” – tradotto dal tedesco ‘il mondo sottosopra’. La sua costruzione, del 2008, è stata uno dei primi esempi di casa completamente arredata, in cui tutto, dall’architettura esterna ai mobili all’interno, è stato progettato e realizzato capovolto. La casa è organizzata in più livelli e si appoggia al terreno con una pendenza del 6%.

In Inghilterra si può addirittura fare un vero e proprio tour per visitare costruzioni capovolte, iniziando da Bournemouth per proseguire verso Brighton, Lakeside, Milton Keynes e Westfield. Dopo il primo successo con la casa a Bournemouth, è stato lanciato nel 2018 il tour Upside Down House UK, che promuove le visite a queste bizzarre dimore con la partecipazione di artisti e artigiani locali (anche se in alcuni casi è stata coinvolta l’azienda IKEA per arredare gli interni).
Se ci spostiamo in Canada, nella località Clifton Hill vicino alle Cascate del Niagara, troviamo un altro esempio di casa capovolta. Ma potremmo citare anche Hartbeespoort Dam in Sud Africa, a Salmiya nel Kuwait, a San Pietroburgo in Russia e la Casaloca Guatavita in Colombia
Negli Stati Uniti, uno degli edifici capovolti più visitati è Wonderworks, a Orlando, in Florida: un enorme edificio attorniato da finte palme al cui interno si possono trovare numerose attrazioni per vivere un’esperienza fuori del comune. A Los Angeles invece troviamo il Museum of Illusions, che promette ai visitatori di sperimentare come sarebbe vivere in una casa sottosopra. Il museo ha sette stanze e permette di camminare sul soffitto e cucinare la colazione in una cucina a dir poco surreale. 

In Italia, forse ritenute troppo commerciali, le architetture rovesciate non hanno attecchito. C’è però un caso esemplare, tutt’altro che popolare. E’ il caso dell’hotel Hubertus a Valdaora, una piccola località in provincia di Bolzano. Attorniato dalle imponenti vette delle Dolomiti, l’albergo è stato concepito per innalzarsi sulle sponde di un lago e riflettersi sull’acqua. L’effetto è quello di aver ribaltato l’orizzonte con il conseguente ‘effetto meraviglia” per chi guarda l’edificio e il panorama attorno.
Anche in ambito artistico ci sono esempi di upside down house. I casi più esemplari sono l’installazione “House Attack” di Erwin Wurm realizzata per il Mumok di Vienna e il grande lavoro di capovolgimento architettonico compiuto dall’artista Alex Chinneck: l’installazione in un vecchio edificio fatiscente del 1780 di “Miner on the Moon” realizzato su un lato di Sauthwark Street a Londra. Utilizzando materiali di recupero provenienti da lotti vicini, ha messo insieme due nuove facciate, ognuna orientata di 180 gradi rispetto al marciapiede.