Da Palermo, con amore. Letizia Battaglia alle Terme di Caracalla

Da Palermo, con amore. Letizia Battaglia alle Terme di Caracalla

di Digital Team

Le foto di Letizia Battaglia in mostra alle Terme di Caracalla, a Roma. 50 anni di storie di vita, di morte e di un’umanità sempre raccontata con empatia e passione

Questa mostra Letizia Battaglia. Senza fine, alle Terme di Caracalla a Roma (fino al 5/11), sembra fare da contraltare all’antologica fiorentina di Lisetta Carmi che vi abbiamo appena segnalato. Non solo perché si tratta di un’altra grande, grandissima fotografa italiana, ma anche per lo sguardo tutto rivolto alla realtà più dura (e all’umanità più fragile) che si ritrova negli scatti di entrambe. 


Rosaria Schifani, vedova dell’agente di scorta Vito, ucciso insieme al giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo ed i suoi colleghi Antonio Montinaro e Rocco Di Cillo. Palermo, 1992

Lunga carriera quella di Letizia Battaglia, palermitana che per 50 anni ha testimoniato la vita (e la morte) della sua terra e della sua città. I 92 scatti di grande formato selezionati per la mostra – per dirla con le parole del curatore Paolo Falcone, «una costellazione di fotografie dove amore e dolore, dolcezza e dramma, passione e impegno» – ripercorrono l’intero percorso della fotografa. 


Lunedì di Pasquetta a Piano Battaglia, 1974

Autodidatta, ma non importa perché le carenze tecniche poco contano davanti a una naturale capacità di comporre l’immagine che rende subito i suoi scatti personali e originali, Letizia Battaglia è nota soprattutto per avere raccontato e denunciato la presenza e le efferatezze della mafia; ma c’è stato molto di più, lavori realizzati anche fuori dalla Sicilia che, visti in un’ottica complessiva, dicono tutto della sensibilità, dell’umanità e del rispetto della fotografa palermitana. 


Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile, sul luogo di un omicidio a Piazza del Carmine. Palermo, 1978

Dopo le stragi di Falcone e Borsellino e dei loro agenti di scorta nel 1992, e dopo l’uccisione di Padre Pino Puglisi a Brancaccio, Letizia Battaglia decide di non fotografare più i fatti di mafia. Non per questo smette, anzi, viaggia e le bambine (e i piccoli) che ha sempre fotografato per le strade e i vicoli tornano a essere i suoi soggetti preferiti, un po’ come accadeva per la fotografa Sabine Weiss (ve ne abbiamo segnalato la mostra tempo fa). 


Arkhangelsk. URSS, 1989

Perché con l’infanzia, i fragili che già dalla vita hanno presi dei sonori ceffoni Letizia sa instaurare un dialogo empatico, intimo e profondo e dalla Russia alla Turchia coglie negli sguardi i loro sogni più profondi. Se n’è andata poco più di un anno fa Letizia Battaglia, non ha fatto in tempo a vedere Solo per passione, la miniserie realizzata da Roberto Andò sulla sua vita (ché vita e lavoro erano una cosa sola per lei). 


Chi non l’ha vista a maggio 2022 e vuole capirne un po’ di più di Letizia, la ritrova comunque su Raiplay; Isabella Ragonese è come sempre bravissima e il tutto molto ben fatto. È giusto un suggerimento, al largo dalle isole di famosi, case chiuse, cucine stellari etc etc…poi, insomma, fate voi.