

Lionel Messi, la leggenda che non smette di incantare
Una Pulce gigante. Che anche ora che gioca negli States continua a cesellare record e prodezze. Mai sazio di gol, strabiliante nel controllo di palla, insuperabile, ha un nuovo ennesimo trofeo nel mirino. La maglia più venduta in MLS? La sua, of course. Il suo ritiro, il più tardi possibile, farà malissimo
«Mi diverto come un bambino per strada. Quando arriverà il giorno in cui non mi divertirò più lascerò il calcio». Parole di Lionel Messi. E in quel giorno, che piomberà come una scure, molti non saranno ancora pronti a campi da gioco senza la Pulce. Perché c’è un mondo del calcio prima di Messi e un mondo del calcio dopo di Messi.
Perché, nonostante i milioni di milioni di soldoni che il football trangugia, nonostante il divismo spropositato legato agli atleti, nonostante ci siano più partite in tv che stelle nel cielo, sono le magie di fuoriclasse così rari a far ancora sognare.
37 anni, secondo marcatore più prolifico di tutti i tempi dopo Ronaldo, Lionel Messi con i piedi regala sogni. E continua a farlo, anche ora che gioca in MLS, nel massimo campionato di Stati Uniti e Canada. Alla larga dall’Arabia Saudita. Una leggenda che non smette di incantare.

Lionel Messi oltre la leggenda, oltre il Barça
Lionel Messi e il Barcellona. Il Barcellona e Lionel Messi. Sembravano due entità inseparabili. La Masia, la fucina di talenti della squadra catalana, l’ha coccolato, da quando aveva appena 13 anni, e insieme sono diventati grandi. Anzi, immensi. Il Barça l’ha fatto crescere, Messi ha ricoperto i blaugrana di trofei e spettacolo. E di sogni, certo.
Ad oggi non c’è ancora una squadra che scaldi di emozioni e ricordi meravigliosi come quel Barça che danzava con la palla, di creatività e tiki taka. Una storia d’amore bellissima, che pennellava di residuo romanticismo un universo che sa sempre più di business e sempre meno di sport.
Il divorzio nel luglio del 2021 per problemi finanziari del club spagnolo, dopo 18 anni insieme, è stato traumatico per tutti. Dopo due anni al Paris Saint-Germain, verso cui non è mai scattato l’amore, l’approdo di Messi in MLS.
A Parigi Leo ha comunque costruito ancora primati e onori: ha vinto il Trophée des Champions e due campionati francesi e ha stabilito il record di maggior numero di reti per club europei superando l’eterno rivale Ronaldo (704 gol!).
Il 27 maggio 2023, contro lo Strasburgo, segnò l’ultimo gol in Europa su assist di Mbappé. Una poesia.

Il calciatore più vincente di sempre
L’estate di Lionel Messi è stata dolceamara. Il 17 luglio se n’è uscito dolorante durante la finale di Copa America contro la Colombia per una distorsione alla caviglia. In panchina, seguendo gli ultimi minuti del match, non ha trattenuto il pianto. Ma alla fine, da capitano della sua Argentina, ha alzato la coppa al cielo, la seconda consecutiva. E la gioia è esplosa.
Con il trionfo con l’Albiceleste Lionel Messi è arrivato a 45 titoli vinti in una carriera straordinaria, diventando il calciatore più vincente di sempre. Ha superato i 44 trofei di Dani Alves, il brasiliano suo ex compagno di squadra al Barcellona.
Nel frattempo la Major League Soccer è tornata in campo dopo la pausa agostina, con l’Inter Miami capolista nell’Eastern Conference e già certa dei playoff. E Messi? Dopo due mesi di stop è tornato subito alla grande: due gol e un assist nella vittoria contro Philadelphia del 14 settembre. «Volevo davvero tornare, sono stato molto tempo fuori dal campo», ha detto il numero 10. «Da poco ho iniziato ad allenarmi con il gruppo, mi sentivo bene ed è per questo che abbiamo deciso che avrei giocato dall’inizio. Sono molto felice».
Per lui un altro record: è il giocatore che ha raggiunto 15 gol e 15 assist più velocemente nel campionato nordamericano, in sole 19 partite. E c’è un nuovo trofeo nel mirino.

I record di Lionel Messi in MLS
Tutto esaurito per Lionel Messi negli States. Società giovanissima in parte di proprietà dell’ex calciatore David Beckham, nata appena sei anni fa, nel 2018, l’Inter Miami con Leo ha iniziato a volare.
Il campione argentino è approdato Oltreoceano il 15 luglio 2023. Nel suo primo anno in MLS, la presenza di pubblico nei match casalinghi è aumentata del 40%! Dal 2023 al 2024 il prezzo degli abbonamenti all’Inter Miami è raddoppiato eppure è stato tutto esaurito in pochissimo tempo: abbonamenti spazzati via già a due mesi dalla pre-season.
La maglia più venduta in MLS? È quella di Messi, of course.
Dopo aver segnato nove gol nelle sue prime sei partite per il Miami, Leo ha portato il club americano a vincere il suo primo trofeo, la Leagues Cup.
Pur militando ora in un campionato un po’ periferico, anche grazie alla vittoria della Coppa del Mondo con l’Argentina, Messi ha conquistato il suo ottavo Pallone d’oro. È stato anche nominato Atleta dell’Anno dal Time, primo calciatore a ottenere questo riconoscimento.

Nel regno del Pallone d’oro
Con il Barcellona, Lionel Messi ha vinto 10 campionati spagnoli, 8 Supercoppe di Spagna, 7 Coppe di Spagna, 4 Champions League, 3 Supercoppe europee, 3 Coppe del mondo per club.
Con il Paris Saint-Germain 2 campionati e 1 Supercoppa francesi. Con l’Inter Miami 1 Leagues Cup. Con la Nazionale Argentina 1 Mondiale under 20, 1 oro olimpico, 2 Coppe America, 1 Coppa delle nazioni europee-sudamericane e… 1 Mondiale, quello storico di Qatar 2022! Per Leo fu un’emozione grandissima: frantumò le critiche che gli rimproveravano di non essere determinante con i colori dell’Albiceleste.
Sì, si rischia di essere noiosi a enumerare tutti i trofei ammonticchiati da Leo.
Vederlo giocare, invece, non annoia mai. Perché Messi ammalia. L’abilità con cui fa gol è magia.
E tra le pile di record, ecco anche quello di maggior numero di gol in un anno solare, maggior numero di triplette nella Liga, e così via.
Anno dopo anno, il Pallone d’Oro ha trovato nelle sue mani un luogo famigliare, per otto volte. Ronaldo invece? L’ha vinto “solo” cinque volte. Perché se il portoghese ispira, l’argentino stupisce.

Lionel Messi, la Pulce gigante
E pensare che, quando aveva appena 10 anni, i sogni di Leo sembravano già perduti: gli fu diagnosticata una carenza di ormone della crescita. Il suo stato di salute richiese non poche spese mediche. La famiglia, in quel momento, fu un perno incrollabile. Di modeste origini, di Rosario, Argentina, aveva presto notato il talento del bimbetto, che zigzagava tra i ragazzi più grandi con il pallone attaccato ai piedi.
La svolta verso il futuro che conosciamo si deve proprio ai famigliari, che tramite dei parenti in Catalogna organizzarono un provino con il Barcellona. Da quell’incontro felice deriva anche il soprannome noto, la Pulce (la Pulga in spagnolo), riferito alla piccola statura causata dalla patologia che stava curando.
«Il pallone gli resta incollato al piede; ho visto grandi giocatori nella mia vita, ma nessuno con un controllo di palla come quello di Messi». A dirlo fu Diego Armando Maradona, il dio del calcio.
Leo, sicuro di sé ma mai gradasso, stupisce anche quando prova a guardarsi allo specchio: «A livello personale, penso che solo dopo la pensione sarò pienamente consapevole di ciò che ho realizzato nella mia carriera», ha detto. La sua grandezza noi non possiamo non coglierla già pienamente.