Torna a Firenze la rassegna che fa incontrare arte e cinema

Arte e cinema si intrecciano in un festival che ne celebra i cortocircuiti creativi. Dal 15 al 19 novembre torna a Firenze lo Specchio dell’Arte Film Festival, rassegna dedicata alle intersezioni tra arti visive e moving images diretta da Silvia Lucchesi.

Con 26 film, 70 ospiti internazionali, cinque premi, due progetti di formazione e una mostra con 19 artisti, il festival si riconferma uno degli appuntamenti più importanti del settore. Tante le anteprime nazionali – di cui tre mondiali – che arricchiranno il programma di un’edizione speciale, la decima, ma anche una mostra, Directing the Real. Artists’ Film and Video in the 2010s, allestita alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi. Curata da Leonardo Bigazzi, presenta le opere di 19 artisti internazionali – di cui i 12 partecipanti del premio VISIO European Programme of Artists’ Moving Images – che si sono confrontati con la rappresentazione delle rivoluzioni tecnologiche degli ultimi anni.

Si parla di attualità dunque, e di temi caldi come l’emigrazione, il rapporto uomo/natura e la libertà di espressione. Saranno loro a fare da fil rouge tra i film selezionati dal festival.

Ad aprire la rassegna è la serata del 15 novembre al Cinema La Compagnia, con le sperimentazioni sonore dell’artista e musicista egiziano Hassan Khan, Leone d’argento all’ultima Biennale di Venezia, e la proiezione in anteprima italiana di 24 Frames, ultimo lavoro del regista iraniano Abbas Kiartostami, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 1997.

Tra i film più attesi, il primo lungometraggio dell’artista Rä di Martino Controfigura, con Valeria Golino e Filippo Timi, che racconta l’ambizione di Corrado, attore che viene utilizzato per testare le inquadrature di un film ambientato in Marocco. Grande curiosità anche per l’ultimo corto del coreografo Virgilio Sieni, Il Giardino delle Erbacce, per il ritratto dell’artista Joseph Beuys nel film Beuys di Andres Veiel, per Act & Punishment di Evgenij Mita, sul movimento delle Pussy Riot e per Vivian’s Garden di Rosalind Nashashibi, sulle artiste Vivian Suter ed Elizabeth Wild.

Attesissima è poi l’artista iraniana Shirin Neshat, che nel suo ultimo lungometraggio Looking for Oum Kulthum torna a parlare del ruolo della donna nella società islamica attraverso il personaggio di Mitra, regista in esilio che vuole girare un film sulla diva egiziana Oum Kulthum.

Chiude la manifestazione il documentario Antonio Lopez: Sex, fashion & disco di James Crump, che ripercorre la vita e la carriera del celebre illustratore di moda Antonio Lopez, in un ricordo nostalgico della scena più cool della New York degli anni Settanta.

Accompagna il calendario di proiezioni il progetto di educazione all’arte contemporanea Moving Archive, che presenterà cinque documentari d’archivio dedicati ai protaginisti della scena artistica attuale come Damien Hirst, Maurizio Cattelan e William Kentridge.

Qui il programma del festival.

Firenze, varie location, dal 14 al 19 novembre