Una mostra a Milano

Tra sogno, ironia e oggettività si muove la fotografia di Maria Mulas, che rappresenta città impossibili riflesse nell’acqua, destini incrociati tra artisti e opere d’arte, ritratti frontali che hanno il sapore di un doppio sogno e giochi ironici con la memoria.

Proprio per omaggiare questa sua visione, va in mostra una raccolta di scatti dal titolo Ritratti e architetture, dal 21 maggio alla galleria Francesco Zanuso di Milano. I temi sono quelli più cari alla fotografa che nei suoi ritratti a celebri personaggi sa svelarne la personalità: stili di vita, abitudini, atteggiamenti e caratteri traspaiono dalle stampe, narrati però da uno sguardo critico, ironico e altamente descrittivo al contempo. Quella di Mulas è un percorso tra passato e presente, tra storia e contemporaneità. In mostra celebri ritratti, come quelli a Andy Warhol, Joseph Beuys, Jeff Koons con Ilona Staller, Louise Bougeois, Henry Moore, Keith Haring e Christo.

Che risalta anche nelle sue architetture, sempre in bilico tra la visione reale e quella simbolica di ciò che viene rappresentato. Così Venezia che si rispecchia nella laguna è sottoposta anche a un effetto deformante, fino ad assumere i toni astratti, esattamente come gli interni della Rotonda della Besana, a Milano, in cui le colonne e le volte formano delle volute quasi optical. La tecnica di Maria Mulas interviene sulla pellicola attraverso rielaborazioni manuali, sovrapposizioni, deformazioni, scomposizioni e ricomposizioni dei fotogrammi.

Ma queste due aree di lavoro, i ritratti e le architetture, raccontano molto dell’artista stessa: il perfetto connubio fra estetica e tecnica fa affiorare armonia, ritmo e sentimento.

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Maria Mulas. Ritratti e Architetture

21 maggio – 5 giugno 2014

Galleria Francesco Zanuso, Milano