Milo Manara, disegni in mostra

Milo Manara, disegni in mostra

di Santi Urso

A Milano la personale dell’artista che trabocca della sua inconfondibile sensualità e della sua passione per la storia

Dicono che i sogni sono desideri. Talvolta anche i disegni. Quelli di Milo Manara, di sicuro. Le sue matite disegnano sogni erotici che diventano carne. Le “Veneri di Milo” sono diventate proverbiali, sin dal prototipo, quella Jolanda de Almaviva, che alla fine degli anni Sessanta anticipava le imprese dei “pirati dei Caraibi” in albi rigorosamente etichettati come “fumetti per adulti”. Alle sue nipotine l’etichetta si addice ancora: sono sempre vietate ai minori. Si può verificare anche alla Galleria Ca’ de Fra’, in via Farini 2 a Milano. Dal 3 ottobre, Manara espone una personale che trabocca della sua inconfondibile sensualità e della sua passione per la storia.

Da una parte, un trionfo di statuarie presenze, offerte secondo un canone preciso: “Nella costruzione delle mie inquadrature prediligo uno stile lineare: tendo a mettere lo spettatore comodo in poltrona, e disegnare la scena dalla sua angolazione”. Dall’altra, un avvincente intreccio tra il romanzo e i grandi scenari dell’umanità, puntigliosamente documentati. Come accade per Alessio il borghese rivoluzionario, disegnato nel 1977 per la rivista Alteralter: strano eroe senza volto sullo sfondo della Rivoluzione sovietica del 1917, che, nella galleria milanese, affianca le “veneri” senza tempo.

La cultura dell’artista fa sì che la definizione di “fumetto d’autore”, per le sue opere, vada stretta a Manara. Le sue fonti, per le avventure nella storia, sono quelle che potrebbe usare uno studioso, le sue anatomie, tentatrici, sfacciate o sbarazzine, intrecciano la scultura dell’antichità classica con il Kamasutra. Senza troppe concessioni al politicamente corretto. Nel senso che la donna è “oggetto di piacere” consapevole: cioè padrona del gioco. Piaceva a Fellini, potrebbe non piacere, ce ne faremo una ragione, a Boldrini.

La mostra milanese segue di poco l’esposizione delle pin up di Manara a Bologna, al Salone della ceramica, intitolata, per le figure che Manara ha disegnato su piastrelle, “Le stanze del desiderio”. Con i corpi esposti, lo diventa anche la Ca’ di Fra’, in collaborazione con la Little Nemo Gallery di Torino, sino al 23 novembre.

Visite da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il sabato solo su appuntamento. Info (e prenotazioni): tel. 02.29002108. L’ingresso è libero.