Moda, arte e cultura: da fanzine esclusive al design 

Moda, arte e cultura: da fanzine esclusive al design 

di Giulio Solfrizzi

La moda si fa portavoce di cultura a tuttotondo. Non è mai stata solo vestiti, ma anche tanto altro e oggi Ferragamo così come Bottega Veneta lo dimostrano. Qui alcuni progetti da conoscere

La moda è arte e cultura, perché di queste due esistono più forme e modi di esprimerle. Ma l’elemento che più le accomuna è la possibilità di diventare oggetti commercializzati e commercializzabili. Ciò non toglie che siano il risultato di un lavoro intellettuale e di un esercizio di dimostrazione della profondità del fashion, rivolto a chi crede che gli abiti non nascondano altro e che siano solo merce. Sono questo e anche altro, come le molteplici ispirazioni che precedono il processo creativo e lo accompagnano fino alla produzione e presentazione del prodotto. Detto questo, a volte il sistema moda sostiene iniziative e progetti che allarghino il proprio bacino di utenti, così da raggiungere chi ama il design, i magazine e l’arte nella loro versione più tradizionale e nota ai più. Un’idea vincente sia per il marchio sia per coloro a cui viene data visibilità; elemento da non sottovalutare, di cui la moda gode se diventa un progetto di successo agli occhi del pubblico prima e degli azionisti poi. Ecco, allora, alcuni esempi di moda, arte e cultura: tutte insieme in un solo prodotto. 

I progetti di moda, arte e cultura

Bottega Veneta


Bottega Veneta ha lanciato una fanzine per svelare il processo creativo della collezione primavera estate 2024 del direttore creativo Matthieu Blazy, una sorta di celebrazione di viaggi fisici e immaginari. Composta da quattro volumi, la pubblicazione raccoglie fotografie scattate da Alec Soth, immagini di backstage, schizzi, adesivi e un taccuino di viaggio che guida nella campagna ambientata a Tokyo. I volumi sono racchiusi in un cofanetto stampato su cui è rappresentata la stessa mappa illustrata che era presente sul pavimento della sfilata. I volumi 2 e 3 ispirano viaggi, accompagnati da un taccuino di viaggio e un set di adesivi che raffigurano i motivi delle strutture del parco giochi di Tokyo, della collezione e della sfilata, così come delle etichette di bagagli vintage e stickers di viaggio. Il volume finale mostra immagini esclusive del dietro le quinte della campagna Summer 24, che è anche il nome della quarta fanzine del marchio, il quale per la prima volta ha consentito la disponibilità (gratuita) della pubblicazione non solo nei negozi Bottega Veneta del mondo, ma anche in alcune librerie selezionate a livello globale, tra cui Reading Room e Libreria Bocca a Milano.

FILA


FILA ripercorre con un libro, FILA: Timelapse, la propria storia facendo uso di sequenze dinamiche di immagini d’archivio, parole e campagne pubblicitarie. Il volume, uscito il 19 marzo 2023 per Rizzoli e ideato da Angelo Flaccavento, con la direzione artistica di Francesco Valtolina e una prefazione di Silvia Venturini Fendi, ricorda che FILA è stato il primo marchio sportivo a passare dal campo da gioco al regno urbano e dello stile di vita. I testimoni di questo cambiamento sono gli atleti, ma anche le pubblicità e il logo F-Box, innovativo al tempo. Queste storie si dipanano lungo le pagine del libro seguendo un ordine istintivo invece che cronologico, accompagnato da testi; tra gli autori figurano gli scrittori Carlo Antonelli e Matteo Codignola, il filosofo Emanuele Coccia, i ricercatori Marta Franceschini, Michele Galluzzo e Lorenzo Ottone.

Ferragamo 


Ferragamo ha riaperto durante la Milano Fashion Week di febbraio 2024 la boutique in via Montenapoleone 3, dedicata alle collezioni donna, lussuosa e intima. Un luogo che celebra un percorso quasi centenario di Made in Italy fatto di innovazione, design, altissima capacità manifatturiera e invenzioni sorprendenti. Ferragamo ha affidato il progetto a Vincent Van Duysen, architetto dallo stile rigoroso ed elegante, razionale e sensuale, portavoce di un’eleganza legata ai materiali e alla sensorialità, importanti per la maison e per il direttore creativo Maximilian Davis. Nella boutique, già dall’esterno, si intravede un’alcova rivestita di elementi in ceramica azzurra: è Acquario, un’opera di Andrea Mancuso/Analogia Project, autore anche di un tavolo all’ingresso (ideati sotto la supervisione di Nilufar e della sua fondatrice Nina Yashar). Negli altri spazi c’è Corallium, collezione di tavoli creati da Andrea Anastasio (editata dalla galleria Giustini/Stagetti, Roma), che utilizza fili di cuoio per “cucire” le pietre, isole cromatiche matericamente in relazione con lo spazio. Invece, i pezzi unici di JoAnn Tan sono mobili espositori ricoperti a mano con centinaia di frange di pelle, ovvero scarti recuperati nelle sedi produttive Ferragamo, e pouf insetti con ricami in rafia o patchwork di pelle ispirati ai pezzi d’archivio zoomorfi.

Gucci 


Gucci ha annunciato il progetto Design Ancora, occasione per il direttore creativo Sabato De Sarno di definire il significato dell’iconicità, laddove le eredità dei grandi nomi del design e dei brand si uniscono. L’epoca d’oro del design italiano ha contribuito a far conoscere in tutto il mondo la maestria italiana, attraverso il lavoro artigianale e la riproduzione in serie. L’iniziativa, a cui ha collaborato l’architetto Guillermo Santomà progettando uno spazio speciale, sarà presentata durante la Milano Design Week 2024 e prevede un’edizione speciale di cinque oggetti di anni passati, simboli sia di italianità sia di milanesità. A questo si aggiunge il documentario, uscito su MUBI e intitolato Who Is Sabato De Sarno? A Gucci Story, che racconta in maniera avvincente e in soli 20 minuti il dietro le quinte della sfilata primavera estate 2024 del brand, perciò la prima del creative director.