Venezia 80 tra Bradley Cooper e Sofia Coppola: i film in concorso
Emma Stone in "Povere creature!" (Photo by Yorgos Lanthimos. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios)

Venezia 80 tra Bradley Cooper e Sofia Coppola: i film in concorso

di Simona Santoni

Lo sciopero degli attori di Hollywood non compromette un festival dal programma invitante. «L’impatto è molto modesto sulla Mostra», rassicura direttor Barbera. Ecco cosa attenderci dalla kermesse del Lido

La Mostra del cinema di Venezia degli ultimi anni è abituata a passare quasi indenne tra le intemperie di una società contemporanea imprevedibile. E sembra farlo anche quest’anno, che festeggia l’80^ edizione, mettendosi addosso un vestito luccicante di film preziosi e attesi, aspettando al Lido registi interessanti o altisonanti, da Pablo Larraín a Yorgos Lanthimos, da Michael Mann a Woody Allen, da Matteo Garrone a Luc Besson. E il corrispettivo brillar di divi? Molti attori ci saranno, alcuni no, ahinoi.

L’ultima mannaia capitata sul groppone del cinema, dopo il Covid? Lo sciopero degli attori di Hollywood, ovvero degli iscritti al sindacato degli attori americani Sag-Aftra, che chiedono agli studios un aumento delle royalty sui servizi di streaming e tutele sull’uso dell’intelligenza artificiale. Uno sciopero sacrosanto, certo, iniziato pochi giorni fa, ma che ora ricade sulla kermesse lagunare, il primo grande festival internazionale a farne le spese (poi spetterà a Toronto).

«L’impatto dello sciopero è molto modesto sulla Mostra»

«L’ultima settimana è stata turbolenta, lo sciopero degli attori si è aggiunto a quello degli sceneggiatori quando già il programma era concluso», le parole dell’inscalfibile Alberto Barbera, direttore della Mostra del cinema di Venezia. «Per fortuna l’impatto dello sciopero è molto modesto sulla Mostra. L’unico film che abbiamo perso è il film d’apertura, il bellissimo Challengers di Guadagnino, la cui uscita è stata spostata al 2024. Tutti gli altri film americani sono confermati e presenti nel programma della Mostra». Produttori e registi americani saranno presenti alla prima mondiale, mancherà purtroppo qualche star, tipo Emma Stone protagonista assoluta di Povere creature! di Yorgos Lanthimos. «Saranno invece presenti gli attori che lavorato in produzioni indipendenti», rassicura Barbera.

I titoli annunciati fanno già fregar le mani… Il Leone d’oro sarà assegnato da Damien Chazelle, che guida una giuria di big, tra cui Jane Campion, Martin McDonagh e Mia Hansen-Løve.

Gli italiani in concorso a Venezia

Sono ben sei i film italiani in concorso alla Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica 2023 (in programma dal 30 agosto al 9 settembre), tutti dalle buone aspettative, tra registi affermati e altri che destano curiosità.
C’è il più atteso, Io capitano di Matteo Garrone, che torna a quattro anni da Pinocchio, già Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2008 con Gomorra. Questa volta racconta il viaggio avventuroso di due giovani che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa: un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.

Poi ecco Comandante di Edoardo De Angelis, il nuovo film d’apertura di Venezia 80 dopo il forfait di Challengers causa sciopero attori. Pierfrancesco Favino sarà il comandante Salvatore Todaro, eroe dei mari che, all’inizio della Seconda Guerra mondiale, nell’ottobre del 1940, dopo aver affondato il mercantile belga che aveva attaccato il sommergibile Cappellini della Regia Marina di cui era al comando, decide di salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino.

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, con cast italoamericano con Lily James, Alba Rohrwacher e Willem Dafoe, è il viaggio lungo una notte di una ragazza che, nella Cinecittà degli anni ‘50, diventa la protagonista di ore per lei memorabili che da ragazza la trasformeranno in donna. Poi ecco Adagio di Stefano Sollima, in una Roma distopica circondata da incendi, ancora con Favino, accanto a Toni Servillo e Valerio Mastandrea.

Lubo di Giorgio Diritti, liberamente ispirato al romanzo Il seminatore di Mario Cavatore, è la storia intrisa di dolore e denuncia sociale di uno Jenisch: «la storia di un nomade, un artista di strada, un uomo che subisce una grande ingiustizia; un film sul senso dell’educare, sull’amore, su leggi disumane e discriminatorie», come dice il regista.

E infine il più giovane di tutti, alla sua opera seconda, Pietro Castellitto: il figlio d’arte aveva divertito il Lido nel 2020 con I predatori, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, film imperfetto ma dalle tante trovate innovative. Con Enea, ambientato in una Roma contemporanea, ci porterà in una «sorta di grande bruttezza ammantata di cinismo, con un nuovo linguaggio in cui giovani possono riconoscersi», ha anticipato Barbera.

Comandante di Edoardo De Angelis
Foto: 01 Distribution
Pierfrancesco Favino nel film “Comandante” di Edoardo De Angelis

I film in concorso più attesi

«Sono 23 i film in concorso, come l’anno scorso. Qualcuno me lo rimprovererà, ma non sono riuscito a rinunciare a film che mi hanno conquistato», ha ammesso Barbera. Di questi, 15 sono realizzati da registi per la prima volta in corsa per il Leone d’oro.

Brillano titoli che aspettavamo da tempo e speravamo di trovare nella selezione ufficiale del Lido: ecco Povere creature! di Yorgos Lanthimos, il sorprendente regista greco dalle visioni sarcastiche, tetre e corrosive, già autore de La favorita e The Lobster. «Una boccata d’ossigeno rispetto al perbenismo del cinema contemporaneo», ci stuzzica già Barbera. «Lanthimos rielabora il cinema gotico con una Emma Stone mai così scatenata, una sorta di Frankenstein femminile».

E poi il nuovo film dell’acuto cileno Pablo Larraín, che con El Conde riporta in vita un Pinochet non morto che si risveglia per succhiare il sangue ai suoi concittadini.
A Venezia vinse il Leone d’oro nel 2010 con Somewhere: riecco Sofia Coppola, con Priscilla, su Priscilla Presley, moglie del mitico Elvis.

Sul red carpet mancheranno diversi attori hollywoodiani ma non i registi e… il divo Bradley Cooper è regista e attore della sua opera seconda Maestro, ovvero un biopic sul compositore Leonard Bernstein.
Il danese d’alabastro Mads Mikkelsen sarà il protagonista di Bastarden (The promised land) di Nikolaj Arcel, come ex ufficiale preso da mire colonizzatrici. 
Si toglieranno i veli su Ferrari di Michael Mann, con Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari e Penélope Cruz in quello della moglie Laura.

Non solo grandi film d’azione: il francese magnificente Luc Besson è in corsa per il Leone d’oro con Dogman: «Mi auguro che questo film convinca anche chi crede Besson sia solo ottimo autore di action movie».

Tutti i film in concorso a Venezia 2023

  • Comandante di Edoardo De Angelis
    con Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi, Johan Heldenbergh, Arturo Muselli, Giuseppe Brunetti, Gianluca Di Gennaro, Johannes Wirix, Silvia D’Amico, Paolo Bonacelli / Italia / 155’
  • Bastarden (The promised land) di Nikolaj Arcel
    con Mads Mikkelsen, Amanda Collin, Simon Bennebjerg, Melina Hagberg, Kristine Kujath Thorp, Gustav Lindh / Danimarca, Germania, Svezia / 127’ 
  • Dogman di Luc Besson
    con Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Christopher Denham, Clemens Schick, Grace Palma / Francia / 114’ 
  • La bête di Bertrand Bonello
    con Léa Seydoux, George MacKay / Francia, Canada / 146’ 
  • Hors-saison di Stéphane Brizé
    con Guillaume Canet, Alba Rohrwacher / Francia / 115’
  • Enea di Pietro Castellitto
    con Pietro Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore, Cesare Castellitto, Sergio Castellitto / Italia / 115’ 
  • Maestro di Bradley Cooper
    con Carey Mulligan, Bradley Cooper, Matt Bomer, Maya Hawke, Sarah Silverman, Josh Hamilton, Scott Ellis, Sam Nivola, Alexa Swinton, Miriam Shor / USA / 129’
  • Priscilla di Sofia Coppola
    con Cailee Spaeny, Jacob Elordi, Dagmara Dominczyk / USA, Italia / 110’ 
  • Finalmente l’alba di Saverio Costanzo
    con Lily James, Rebecca Antonaci, Joe Keery, Rachel Sennott, Alba Rohrwacher, Willem Dafoe / Italia / 140’ 
  • Lubo di Giorgio Diritti
    con Franz Rogowsky, Christophe Sermet, Valentina Bellè, Noemi Besedes, Cecilia Steiner, Joel Basman, Filippo Giulini, Alessandro Zappella / Italia, Svizzera / 175’ 
  • Origin di Ava DuVernay
    con Aunjanue Ellis-Taylor, Jon Bernthal, Vera Farmiga, Niecy Nash-Betts, Audra McDonald, Nick Offerman, Connie Nielsen / USA / ‘135 
  • The killer di David Fincher
    con Michael Fassbender, Arliss Howard, Charles Parnell, Gabriel Polanco, Kerry O’Malley, Emiliano Pernía, Sala Baker, Sophie Charlotte, Tilda Swinton / USA / 113’
  • Memory di Michel Franco
    con Jessica Chastain, Peter Sarsgaard, Brooke Timber, Merritt Wever, Elsie Fisher, Jessica Harper, Josh Charles / Messico, USA / 100’
  • Io capitano di Matteo Garrone
    con Seydou Sarr, Moustapha Fall / Italia, Belgio / 121’
  • Aku Wa Sonzai Shinai (Evil Does Not Exist) di Ryūsuke Hamaguchi
    con Hitoshi Omika, Ryo Nishikawa, Ryuji Kosaka, Ayaka Shibutani / Giappone / 106’
  • Zielona Granica (The Green Border) di Agniezska Holland
    con Jalal Altawil, Maja Ostaszewska, Tomasz Włosok, Behi Djanati Atai, Mohamad Al Rashi, Dalia Naous / Repubblica Ceca, Polonia, Belgio / 147’
  • Die Theorie von Allem di Timm Kröger
    con Jan Bülow, Olivia Ross, Hanns Zischler, Gottfried Breitfuss, David Bennent, Philippe Graber / Germania, Austria, Svizzera / 118’
  • Poor things di Yorgos Lanthimos
    con Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Suzy Bemba, Jerrod Carmichael, Kathryn Hunter, Vicki Pepperdine, Margaret Qualley, Hanna Schygulla / UK / 141’
  • El Conde di Pablo Larraín
    con Jaime Vadell, Gloria Münchmeyer, Alfredo Castro, Paula Luchsinger / Cile / 110’
  • Ferrari di Michael Mann
    con Adam Driver, Penélope Cruz, Shailene Woodley, Sarah Gadon, Gabriel Leone, Jack O’Connell, Patrick Dempsey / USA / 130’
  • Adagio di Stefano Sollima
    con Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Gianmarco Franchini, Francesco Di Leva, Lorenzo Adorni, Silvia Salvatori / Italia / 127’
  • Kobieta Z… (Woman Of) di Małgorzata Szumowska e Michał Englert;
    con Małgorzata Hajewska-Krzysztofik, Joanna Kulig, Bogumila Bajor, Mateusz Wieclawek / Polonia, Svezia / 132’
  • Holly di Fien Troch
    con Cathalina Geraerts, Felix Heremans, Greet Verstraete, Serdi Faki Alici, Els Deceukelier / Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia / 102’
Ferrari
Credits: 01 Distribution
Immagine del film “Ferrari”

I grandi registi fuori concorso

Fuori concorso pullula una schiera di grandi titoli. È Venezia a godersi il nuovo lavoro di Woody Allen, il suo cinquantesimo film nonché il primo in lingua francese, ovvero Coup de Chance, con Lou de Laâge, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud.

Wes Anderson non è solo per Cannes: anche il Lido ha il suo «piccolo capolavoro» – Barbera dixit – del regista americano dai colori pastello: The Wonderful Story of Henry Sugar sono 39’ minuti in cui Anderson mette in scena un racconto di Roald Dahl, lo scrittore de La fabbrica del cioccolato.

Con Fanny Ardant e Mickey Rourke, The Palace è la nuova commedia nera di Roman Polanski. Per chi ama l’alta cucina, il veterano del documentario Frederick Wiseman con Menus plaisirs – Les Troisgros ci porta nel dietro le quinte di un ristorante stellato per ben quattro ore.

Nell’anno del Leone d’oro alla carriera, che sarà assegnato anche all’attore Tony Leung Chiu-Wai, non può mancare l’ultima fatica della regista italiana Liliana Cavani, che ha appena compiuto 90 anni, L’ordine del tempo, con Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo e Ksenia Rappoport: in una villa sul mare,  la minaccia di una fine catastrofica incombe sul nostro pianeta…

Facendo eco a Barbera, «ci vediamo a Venezia!».