Se Woody Allen si ritira, ecco i suoi 5 film più divertenti
Photo by Evening Standard/Getty Images

Se Woody Allen si ritira, ecco i suoi 5 film più divertenti

di Simona Santoni

Comico disincantato, umorista dissacrante, il regista americano va in pensione. O forse no. Nel dubbio, vediamoci un suo bel film! Tutto da ridere. Ecco le sue cinque commedie più spassose

Woody Allen si ritira. Con boato sordo di panico tra i suoi fan. Anzi no, non si ritira. Ah… Quindi, Woody, pensione oppure no? Prima il regista americano dall’umorismo disperante, a Parigi sul set del suo nuovo film intitolato Wasp 22, aveva detto: «Il mio prossimo film sarà il numero 50, penso sia un buon momento per fermarsi», «la mia idea, in linea di principio, è quella di non fare più film e concentrarmi sulla scrittura». Ok, qualcosa che sa molto di ritiro. E poi la smentita poco dopo, dal suo portavoce. «Woody Allen non ha mai detto di volersi ritirare (…). Ha detto che stava pensando di non fare film, dal momento che l’idea di fare film che finiscono direttamente o molto velocemente sulle piattaforme di streaming non lo attira». Ok, niente ritiro, ma neanche nuovi film. Sa di battuta alla Woody Allen, una smentita che conferma. Del tipo: «Non ti stavo pedinando: ti seguivo a distanza non perdendoti di vista», come disse nei panni di Alvy in Io e Annie.

Comico disincantato, umorista dissacrante, Woody Allen si diletta a dire e non dire. Sommerso da dubbi pratici ed esistenziali, intellettuale nevrotico afflitto dall’eterna domanda sul significato della vita, i suoi personaggi sono antieroi così vicini e spiritosi.
Anche noi invasi dal dubbio se Woody si ritirerà o meno, nel frattempo scacciamo l’interrogativo guardando un suo film. Quale scegliere tra la sua traboccante filmografia? Optiamo per i suoi cinque film più divertenti, almeno secondo noi. Woody Allen ci smentirà, sicuramente.

Io e Annie (1977)

‘«Io non vorrei mai appartenere a nessun club che contasse tra i suoi membri uno come me»: è la battuta chiave della mia vita da adulto in relazione alle mie relazioni con le donne’. Con questa parte di monologo Woody Allen inizia il suo Io e Annie, film premio Oscar che vinse quattro statuette, tra cui quella per la migliore sceneggiatura originale, giudicato dalla Writers Guild of America, il sindacato degli sceneggiatori statunitensi, la sceneggiatura più divertente di sempre.
Woody Allen con il suo alter ego Alvy Singer racconta in modo esilarante la sua relazione finita cercando di capire i nodi che hanno portato alla rottura. Così diretto e, al solito, autobiografico. Con Diane Keaton. Spassoso. E pensare che il film doveva titolarsi Anedonia, termine psichiatrico che indica l’incapacità di provare piacere.

Io e Annie
Photo by Silver Screen Collection/Getty Images
Woody Allen e Diane Keaton nel film “Io e Annie”

Il dormiglione (1973)

Il dormiglione è una folle commedia futurista in cui ogni battuta fa centro.
Congelato criogenicamente dopo essere morto durante un intervento chirurgico di routine negli anni ’70, Woody Allen alias Miles Monroe si risveglia 200 anni dopo in un futuro in cui frutta e verdura sono grandi come monumenti pubblici e le coppie fanno sesso in un’apposita macchina cilindrica, l’Orgasmatron, in grado di portare all’orgasmo in pochi secondi. Ovviamente anche nel 2173 non manca Diane Keaton.
Un esempio di Allen al picco della sua comicità, attenta non solo alle battute ma anche alla gestualità, che attinge con creatività al cinema muto.

Amore e guerra (1975)

Satira divertente della grande letteratura russa, parodia bonariamente irrispettosa di quello che abbiamo imparato a riverire, Amore e guerra vede Allen nei panni di Boris, abitante di un villaggio russo che si strugge da lontano per la sua bella cugina Sonja (Diane Keaton).
Tra buffonate sciocche stile fratelli Marx e ingegnosità slapstick, forse avrebbe strappato un sorriso anche a Dostoevskij.
Tra le battute annotate? «Ci sono uomini eterosessuali e uomini bisessuali, e uomini che non pensano affatto al sesso e allora fanno l’avvocato».

Woody Allen e Diane Keaton
Photo by Silver Screen Collection/Getty Images
Woody Allen e Diane Keaton nel film “Amore e guerra”

Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971)

Alle origini di Woody Allen, che manca della raffinatezza dei film successivi ma trabocca di audace comicità. Suo terzo film da regista attore, terzo e ultimo scritto con l’amico regista Mickey Rose, una commedia fantapolitica che è un’allegra fiera del paradosso, con un umorismo slapstick e nonsense, in scia ai fratelli Marx.
Allen interpreta Fielding Mellish, uno sfortunato ebreo newyorkese che tenta disperatamente di impressionare una giovane e attraente attivista (Louise Lasser) unendosi a una banda di rivoluzionari; naturalmente diventerà un leader simile a Che Guevara.

Prendi i soldi e scappa (1969)

Scritto con il suo amico d’infanzia e sceneggiatore di commedie Mickey Rose, in Prendi i soldi e scappa Allen interpreta Virgil Starkwell, un criminale ricercato in sei Stati per aggressione, rapina a mano armata e possesso illegale di una verruca.
Con la struttura narrativa di falso documentario, segue la vita di questo criminale così inetto che la sua calligrafia ostacola una rapina in banca. Tra gag e una certa innocenza cinematografica da giovane autore in rampa di lancio.