Nanni Moretti e i suoi piani di coscienza
Foto: 01 Distribution

Nanni Moretti e i suoi piani di coscienza

di Simona Santoni

Al Festival di Cannes Nanni Moretti porta il suo ultimo film “Tre piani”, unico italiano in concorso, che si interroga su «cosa lasceremo ai nostri figli in termini etici e morali». Le prime critiche non sono favorevoli, ma anche l’Italia di Mancini ha vinto quasi a sorpresa

Lo stesso Nanni Moretti dalla Croisette lo ha detto: la domenica dell’11 luglio l’Italia ha giocato su Tre piani, come si intitola il suo ultimo film appena presentato al Festival di Cannes, unico italiano in corsa per la Palma d’oro. Mentre il tennista Matteo Berrettini sfidava quel gigante di Novak Djokovic perdendo la finale di Wimbledon, la Nazionale di calcio alzava al cielo la Coppa che l’ha consacrata campione d’Europa. E il buon Nanni calcava il red carpet in Costa Azzurra, nella festa del grande cinema, svelando il suo ultimo film Tre piani: al termine della premiere 11 minuti di applausi per lui, amatissimo in Francia. Tanto calore in sala, anche se la critica si è divisa e poi non gli ha risparmiato giudizi delusi.

Tre piani era già ultimato e pronto per il Festival del 2020, ma Nanni Moretti l’ha tenuto fermo, aspettando che Cannes ripartisse. Quando l’anno scorso la kermesse è saltata causa Covid, Nanni non ci ha pensato lontanamente a un altro tipo di sipario (non ha ceduto a Venezia): ha aspettato il Festival che tanto lo ama e dove lui, al pari, si sente così di casa. Per Moretti è l’ottavo Festival di Cannes: il primo fu nel 1978 con Ecce Bombo. Nel 1994 con Caro diario vinse il premio per la miglior regia e da allora non c’è stato suo film che non abbia avuto Cannes come vetrina. Nel 1997 fu tra i giurati del Festival. Nel 2001 il riconoscimento più alto, la Palma d’oro con La stanza del figlio. Nel 2012 è stato anche presidente di giuria.

Nanni Moretti, Tre piani
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Nanni Moretti, Margherita Buy e Alessandro Sperduti nel film “Tre piani”

Ma «Tre piani non assomiglia a un film di Moretti», scrive critico il quotidiano francese Le Figaro. «Venuto a cercare la seconda Palma d’oro, Moretti inciampa nello zerbino». La cerchia molto ristretta dei registi che hanno vinto la Palma d’oro due volte include Alf Sjöberg (quando ancora il premio si chiamava Grand Prix du Festival International du Film), Francis Ford Coppola, Shōhei Imamura, Ken Loach, Bille August, Emir Kusturica, Michael Haneke, i fratelli Dardenne.
Anche Le Monde non riconosce in Tre piani il Nanni Moretti noto e apprezzato: «Se ci fosse un modo di vedere i film come a volte si può ascoltare la musica, senza sapere chi ha scritto, pensato, recitato, sono abbastanza sicuro che non avrei mai attribuito Tre piani a Nanni Moretti». E ancora: «L’acutezza dell’analisi politica del passato ha lasciato il posto alle nuove convenzioni di una generazione amara».
Alquanto severo lo statunitense Variety: «Il senso dell’umorismo del veterano italiano lo abbandona completamente in questo sforzo piatto, fasullo e multiforme».

Nanni Moretti, Tre piani
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Margherita Buy nel film “Tre piani”

Con Tre piani è la prima volta che Nanni Moretti non scrive una storia originale ma adatta un libro, l’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo. Trasferisce l’ambientazione da Tel Aviv a Roma. Qui, in una palazzina a tre piani, si intrecciano le storie di tre famiglie, gente comune alle prese con temi universali come la colpa, le conseguenze delle nostre scelte, la giustizia, la responsabilità dell’essere genitori. Al primo piano ci sono due coniugi con la loro figlioletta di sette anni, che un giorno sparisce per alcune ore insieme al vicino a cui l’avevano affidata per farle da babysitter. Al secondo piano c’è una donna alle prese con la prima esperienza di maternità, che combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e la paura di diventare come sua madre, attraversata da disturbi mentali. Al terzo piano c’è una coppia di giudici, il cui figlio ventenne una notte investe una donna.

Nel cast torna Margherita Buy, che accanto allo stesso Moretti era stata protagonista del tenero e autoironico Mia Madre del 2015. E ritrova di fianco a sé, nei panni del marito, proprio Nanni, al solito nella doppia veste di regista e attore. E poi ci sono Riccardo Scamarcio ed Elena Lietti, Alba Rohrwacher e Adriano Giannini, Anna Bonaiuto e Paolo Graziosi.
«I personaggi, fragili e spaventati, sono mossi da paure e ossessioni, e spesso finiscono per compiere azioni estreme» ha detto Nanni Moretti. «In un momento in cui si parla molto di cosa lasceremo ai nostri figli in termini ecologici, si parla poco di cosa lasceremo loro in termini etici e morali. Ogni gesto che noi compiamo anche nell’intimità delle nostre case ha conseguenze che si ripercuoteranno sulle generazioni future».

Tre piani uscirà nelle sale italiane il 23 settembre con 01 Distribution.
Agli Europei di calcio l’Italia non era data per favorita, tutti vedevano già trionfanti i Bleus di Mbappé e Pogba o i belgi di Lukaku. Sappiamo com’è andata a finire. Chissà che anche Nanni Moretti non possa controvertire umori e primi pronostici.