Il Lucca Film Festival inaugura tre mostre sul lavoro del regista canadese

La vera natura di un uomo emerge dagli oggetti che costellano la sua esistenza. Se poi gli oggetti in questione sono quelli pensati e creati per la realizzazione di film scritti e diretti dal soggetto indagato, la biografia che ne emerge raggiunge un livello di precisione prossimo alla perfezione. Perché sono ‘cose’ che descrivono l’immaginario.

È quanto succede a David Cronenberg, che si rivela in tre mostre incentrate sulla sua filmografia. A rendere omaggio al regista canadese è il Lucca Film Festival con un programma a misura di estimatore: aiuta a comporre il puzzle della vita professionale di Cronenberg e delle sue visionarie rappresentazioni dell’uomo.

Evolution. Proposta in anteprima nazionale è la mostra creata dal TIFF e curata dal suo direttore Piers Handling insieme a Noah Cowan, dedicata alla carriera di Cronenberg. Oggetto dell’esposizione sono i possibili percorsi evolutivi dell’uomo, sia fisici che psichici. E a narrarli sono oltre cento oggetti, dalla macchina per il teletrasporto de La mosca all’elmetto creato dalla ditta Spectacular Optical per registrare gli effetti del programma Videodrome nell’omonimo film, dal parassita che risveglia gli istinti erotici dell’uomo agli strumenti chirurgici per intervenire sui corpi delle donne mutanti in Inseparabili fino alle complicate protesi indossate da Rosanna Arquette in Crash. E poi, interviste, scatti mai visti, filmati inediti e materiali scenografici: il percorso cronologico della carriera di Cronenberg è completo, dai primi esperimenti da film maker, ai titoli più recenti, Spider o Cosmopolis. (Lucca, Fondazione Ragghianti)

M. Butterfly. Si tratta di una mostra all’interno di Evolution, ma ospitata presso il Puccini Museum-Casa Natale. Proprio all’interno dell’universo pucciniano si instaura un dialogo tra i due artisti, con una stanza interamente dedicata al film M. Butterfly che il regista canadese ha realizzato nel 1983 con Jeremy Irons. Gli oggetti e i costumi del film si confrontano con i cimeli e i documenti riguardanti Madama Butterfly di Giacomo Puccini e la sua musica. (Lucca, Puccini Museum)

Red Cars. Dopo Crash, Cronenberg scrisse una sceneggiatura dal titolo Red Cars con Mel Gibson protagonista, e prodotto dalla Warner Bros. Ma il film non venne mai realizzato. Nel 2005 il progetto cinematografico divenne un libro d’artista, edito da Volumnia e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e poi, tre anni dopo, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La sceneggiatura è un omaggio alla Ferrari 156 F1, soprannominata Sharknose, in una storia che racconta la competizione tra i due piloti Phil Hill e Wolfang Von Trips. Tutto questo è diventato un’installazione multimediale, ora in mostra. (Lucca, Spazio Espositivo Archivio di Stato)

Chromosomes. Bisogna spostarsi alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, partner dell’iniziativa, per assistere al debutto di Cronenberg come puro artista. Nella mostra curata da Domenico De Gaetano e Alessandro Romanini sono esposti 70 fotogrammi scelti dal regista tra i suoi film più famosi: La mosca, Videodrome, Inseparabili, Spider e La promessa dell’assassino. Ma i fotogrammi sono stati rielaborati e stampati su tela, per allontanarli il più possibile dalla loro origine cinematografica. Diventano così icone del suo cinema, come l’immagine della testa che esplode o del braccio mutante armato di pistola; ma anche rappresentazioni dell’immaginario visivo di Cronenberg e delle sue ossessioni, come il rapporto tra cinema e arte, corpo e tecnologia, videogioco e scienza. (Viareggio, GAMC)

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David Cronenberg

Lucca Film Festival, 15 febbraio – 30 marzo