Superselezione di mostre da non perdere in laguna

Non è certo una guida esaustiva alla Biennale di Architettura e nemmeno agli appuntamenti correlati, ma un piccolo promemoria per chi ha poco tempo e vuole vedere quattro cose che fanno riflettere. Ecco cosa non perdere nella città lagunare.

– Machines à penser. Un ragionamento sulla relazione tra i luoghi derll’esilio, della fuga e del ritiro e quelli fisici o mentali che favoriscono la riflessione, il pensiero e la produzione intellettuale a partire dalla vita e dal pensiero di tre filosofi, Theodor W. Adorno (1903 -1969), Martin Heidegger (1889 – 1976) e Ludwig Wittgenstein (1889 -1951). Gli ultimi due filosofi condividono la necessità di creare un luogo di isolamento intellettuale: Heidegger in una baita a Todtnauberg nella Foresta Nera in Germania, mentre Wittgenstein in un rifugio situato in un fiordo a Skjolden in Norvegia. Nel caso di Adorno è analizzata, invece, la condizione di esilio che il filosofo tedesco sperimenta prima a Oxford e poi a Los Angeles. A narrare queste diverse condizioni e la diversità architettonica dei luoghi, il lavoro di artisti come Patrick Lakey, Goshka Macuga, Susan Philipsz, Giulio Paolini, Sophie Nys, Iñigo Manglano-Ovalle e Paolo Chiasera. Fondazione Prada, fino al 25 novembre.

– Armin Linke. Prospecting Ocean. L’artista fotografo e filmmaker propone una mostra-indagine incentrata sugli oceani, seguendo il suo omrai classico metodo espositivo che offre al pubblico un’esperienza veramente immersiva nel suo metodo di lavoro. Avvalendosi di riprese straordinarie degli abissi marini e di interviste a scienziati, politici e giuristi, la mostra, realizzata con TBA21–Academy in collaborazione con CNR-ISMAR, analizza l’estetica dei dispositivi tecno-scientifici e prende in esame l’attrito tra protezione ecologica dei nostri oceani e loro sfruttamento politico ed economico. Istituto di Scienze Marine , fino al 30 settembre.

– Ian Cheng. Emissary Forks At Perfection. L’artista americano che crea unversi autonomi e organismi dotatio di vita propria attraverso algoritmi è in mostra con il secondo capitolo della trilogia Emissaries. La sua estetica da videogioco apre a mondi nuovi che per l’artista diventano luoghi sperimentali di osservazione sulle dinamiche relazionali. Infatti i suoi esseri prendono la forma di animali, vegetali o minerali e sono programmati con una serie di caratteristiche, comportamenti e intenzioni predeterminate, si muovono poi liberamente nel complesso universo creato dall’artista. Sfuggendo al potere del loro creatore, i loro incontri e traiettorie sono casuali, dando vita a infinite combinazioni e possibilità. Espace Louis Vuitton Venezia, fino al 25 novembre.

– Tadao Ando e la Bourse de Commerce di Parigi. Per presentare i lavori dell’architetto Tadao Ando alla Bourse de Commerce di Parigi, che ospiterà la Pinault Collection a Parigi, Palazzo Grassi – Punta della Dogana hanno in calendario una serie di appuntamenti con i lavori dell’architetto giapponese che ha curato anche i restauri veneziani. Da martedì 22 a domenica 27 maggio, dalle 10.00 alle 19.00, il Teatrino di Palazzo Grassi ospita la maquette dell’edificio e del progetto di Tadao Ando per la Bourse de Commerce, un ciclo di proiezioni di filmati provenienti dal cantiere.
Mercoledì 23 maggio alle 18.30 sul palco del Teatrino saliranno Martin Bethenod, direttore dei musei veneziani e della Bourse de Commerce di Parigi, Pierre-Antoine Gatier, architetto capo dei Monumenti Storici a Parigi, Lucie Niney e Thibault Marca, architetti e fondatori di NeM, agenzia che ha curato anche i lavori di rifacimento della residenza d’artista della Pinault Collection a Lens (2011), e Daniel Sancho responsabile della direzione dei lavori di restauro. L’incontro è aperto al pubblico.