

Robert Downey Jr., il dandy di ammaccature e rinascite
Ha vissuto le dipendenze, momenti bui, il carcere. Ma mentre mangiava un hamburger ha deciso di svoltare. Ed eccolo, oggi, con il suo stile inconfondibile, supereroe dall’armatura segnata da mille battaglie. Ex Iron Man, è uno degli attori più amati di Hollywood. Tanto che i Marvel Studios hanno fatto di tutto per riaverlo
«So molto poco di recitazione. Sono solo un impostore incredibilmente dotato». Parola di Robert Downey Jr., allora imbroglione abilissimo e di charme indiscusso. Un invincibile uomo di ferro eppure tanto umano, in ammaccature e sbagli. Uno Sherlock Holmes schietto e dal fascino dandy.
Dal passato burrascoso ma dal presente lucente, di ironia a puntino e talento naturale, a 60 anni che scoccano oggi l’attore americano è ancora uno dei più amati e richiesti da Hollywood. Così tanto che la Marvel ha fatto di tutto per riaverlo tra le sue brame, anche se il suo Iron Man è ormai tra i trapassati.
Sarà presto Dottor Destino, guarda caso un altro geniaccio e megalomane. Ci sono alcune maschere che, più di altre, calzano a pennello.

La droga, Charlie Chaplin e Ally McBeal
Figlio d’arte, ha avuto proprio nel rapporto col padre un prisma di luci e ombre. E di dipendenze. La figura paterna a lungo è gravata su di lui, come un totem con cui confrontarsi. Fu Robert Downey Sr., attore e regista underground, a fargli calcare sin da piccolo i set e a trasmettergli l’amore per il cinema, a modo suo. Quando Jr. aveva appena 9 anni, lo portò a vedere La grande abbuffata di Marco Ferreri, ovvero un’orgia di cibo, sesso, morte e volgarità, vietata ai minori.
E fu sempre il padre a fargli fumare per la prima volta la marjuana, a 8 anni, introducendolo in un mondo di stimoli creativi tossici.
La prima volta da attore per Robert Downey Jr. fu nel 1970, quando aveva appena 5 anni, nel film Pound diretto dal padre. E da lì comparve in altri sette film sotto la regia paterna.
La prima volta che fu arrestato? Nel 1996. Per possesso di eroina, cocaina, crack e una pistola.
In mezzo ci un film che ha esaltato la sua stoffa da funambolo della recitazione: Charlot (1992) di Richard Attenborough. Nei panni di Charlie Chaplin ottenne la sua prima candidatura all’Oscar e al Golden Globe.
Chi ricorda con affetto l’ingegnosa ed esilarante serie tv Ally McBeal non può aver dimenticato il suo affascinante Larry, una delle fiamme più durature dell’avvocatessa protagonista. Arrivò il suo primo Golden Globe come migliore attore non protagonista in una serie. Ma nel 2021, durante la lavorazione dello show, ci fu un ennesimo arresto, per possesso di cocaina e Valium, e poi un altro ancora. Fu cacciato dal set.

Quell’hamburger che gli ha cambiato la vita
Robert Downey Jr. ha vissuto decenni di abuso di droghe e alcol, di perdizione, soggiorni in carcere e inaffidabilità. Come in una roulette russa. Ha raccontato: «Era come se avessi un fucile in bocca, avessi il dito sul grilletto, e mi piacesse il sapore della canna del fucile».
Fino a quando non mangiò un hamburger un po’ stomachevole al Burger King. In diverse interviste, infatti, ha narrato un episodio bizzarro. Un giorno si fermò a un fast food, aveva l’auto piena di sostanze stupefacenti; mentre mangiava un panino disgustoso con una soda avvertì che poteva succedergli qualcosa di brutto, forse un infarto. E decise di svuotare l’auto nell’oceano e di ripulirsi.
La carriera tornò ad arridergli. Con Tropic Thunder (2008), parodia di tanti film d’azione, accanto a Ben Stiller e Jack Black, fu di nuovo nomination all’Oscar e al Golden Globe.
L’anno dopo un nuovo successo: Guy Ritchie lo vuole per il suo Sherlock Holmes sui generis, eccentrico e abile di pugno. E lui è spettacolare e trascinante. Ed è di nuovo Golden Globe.

Uno degli attori più pagati di sempre
Ma Robert Downey Jr. è soprattutto l’uomo dall’armatura rossa fiammante. Estroso e ironico senza sfociare nell’istrionico, arguto e spavaldo ma non fanfarone, quello di Tony Stark nell’universo Marvel è stato forse il suo alter ego più calzante. Senz’altro il più redditizio. Il suo Iron Man ha rubato i cuori. E spalancato portafogli.
Jon Favreau, suo amico, ha insistito per averlo nel primo Iron Man (2008), nonostante i Marvel Studios fossero riluttanti. Ha dichiarato: «Ho capito che il personaggio sembrava allinearsi con Robert in tutti i modi, buoni e cattivi. Che la storia di Iron Man era in realtà la storia della carriera di Robert».
E fu poi Iron Man 2 (2010), The Avengers (2012), Iron Man 3 (2013), Avengers: Age of Ultron (2015), Captain America: Civil War (2016), eccetera eccetera. Leader tra i supereroi, ma anche dei cachet. Per diversi anni è stato l’attore più pagato al mondo nelle liste di Forbes. Irresistibile.
E intanto sui red carpet e davanti ai microfoni eccolo sfoggiare abiti sartoriali raffinati con il gusto per il dettaglio non convenzionale: la cravatta dalle tonalità accese, le scarpe da haute couture, la montatura degli occhiali, il cappello. Un fascinoso dandy contemporaneo.
Robert Downey Jr., da eroe a super cattivo
Dai neri abissi alla luce più smagliante. Il 2024 è stato l’anno d’oro per Robert Downey Jr.: alla terza candidatura è arrivato l’Oscar, quasi insperato, bellissimo. E il terzo Golden Globe. È stato un Lewis Strauss ambiguo e affilato, la nemesi del fisico della bomba atomica, nell’acclamato Oppenheimer. «Vorrei tanto ringraziare la mia terribile infanzia e l’Academy, in quest’ordine», ha detto l’attore nel suo discorso di accettazione.
Ora sta per servirci uno dei coup de théâtre più inaspettati. Anche se Tony Stark è morto, nel film Avengers: Endgame, lo rivedremo presto nel Marvel Cinematic Universe. In un altro personaggio! In un villain! Interpreterà uno dei cattivi più attesi al cinema, Victor Von Doom alias Dottor Destino. Avrà probabilmente una maschera a coprire un volto sfigurato. Apparirà per la prima volta nel finale nascosto dopo i titoli di coda de I Fantastici Quattro – Gli inizi, atteso per luglio. Poi sarà il rivale dei film Avengers: Doomsday (2026) e Avengers: Secret Wars (2027).
«Non ho capito, ora sei diventato cattivo?», gli ha scritto scherzosamente su Instagram Gwyneth Paltrow, compagna di set nella saga di Iron Man.
Sì, ora è diventato cattivo. Ombre e luci, sempre svettanti, di Robert Downey Jr..