Palazzo Madama ospita una retrospettiva sulla fotografa americana, prima donna alla Magnum. E amica di Marilyn Monroe

Il successo sarebbe arrivato comunque. Già i suoi primi scatti trasudavano talento, che non sfuggì all’allora direttore di Harper’s Baazar, Alexey Brodovitch, suo insegnante in un corso di fotografia, rimasto folgorato dal suo reportage sulle sfilate di modelle di colore ad Harlem.
Siamo nel 1948 ed Eve Arnold, che ha 26 anni, torna a scattare nel quartiere newyorkese, riesce a pubblicare il suo lavoro su una rivista londinese e viene notata da Henri-Cartier Bresson.

Il successo sarebbe arrivato quindi, ma a rendere Eve Arnold famosa in tutto il mondo è stata l’amicizia con Marilyn Monroe, instancabilmente seguita sui set cinematografici per più di 10 anni, dal 1950 al 1961. Il suo lavoro di fotografa la portò a contatto con numerose star di Hollywood, immortalate in scatti ufficiali o quasi rubati, ma è con Marilyn che si creò un rapporto particolare e una forte intesa. Fu così che la Arnold poté catturare l’attrice in momenti intimi e atteggiamenti quotidiani. Proprio alcuni di quegli scatti danno corpo a una delle 12 sezioni in cui è suddivisa la mostra Eve Arnold. Retrospettiva in programma a Palazzo Modama di Torino dal 15 gennaio al 27 aprile.

L’esposizione vuole celebrare, a due anni dalla morte, la lunga carriera di una delle fotografe più importanti nella storia della fotografia del Ventesimo secolo, la prima donna a essere ammessa alla Magnum, l’agenzia fotografica fondata nel 1947 da Robert Capa con Henri Cartier-Bresson, che le propose il primo contratto da freelance.

Il plus di Arnold? Sapeva spaziare con identica abilità tra vari generi, dai ritratti dell’alta società statunitense ai servizi nelle zone più remote del pianeta, che le furono commissionati da Life e dal Sunday Times. Tra i suoi scatti, anche molte immagini a sfondo sociale o documentaristico: oltre ai reportage su Harlem, la manifestazione per Indira Gandhi, il volto di Malcolm X simbolo della battaglia per i diritti civili, le foto realizzate in Afghanistan o in Cina.

“Che cosa mi ha spinto e mi ha fatto andare avanti nel corso dei decenni? Qual è stata la forza motrice? Se dovessi usare una parola sola, sarebbe curiosità”, amava dire Eve Arnold, scomparsa nel gennaio 2012 a 99 anni.