Oltre cento opere tra Pop Art e Metafisica esposte a Milano

Imbuti, cartelli stradali, segnavento e altri oggetti banali. Sono i protagonisti dei lavori pittorici di Tino Stefanoni, interprete della pop art, ma in chiave metafisica. L’arte concettuale si trasforma, nelle sue opere, in oggetti di uso comune, concreti. E viceversa: la banalità supera se stessa in un’idealizzazione concettuale. Ecco perché la mostra milanese, che apre le porte il 20 novembre, ha per titolo L’enigma dell’ovvio. Curata da Valerio Dehò presenta al pubblico i quadri realizzati dal 1965 in poi, con una selezione di otre cento lavori, in cui la scuola di Carrà e di de Chirico si incontrano con quella di Andy Warhol. 

Il percorso comincia con forti suggestioni della Pop Art, per poi proseguire con i Segnali stradali regolamentari, realizzati tra il 69 e il 70, con l’inserimento ironico di oggetti-icona nei cartelli stradali, per poi passare alle tele degli anni ’70 che mostrano una metafisica senza mitologia con oggetti comuni come matite, borse per l’acqua, flaconi, imbuti, e altro, disposti su ordinate file, che dialogano con lo spazio vuoto o segnato da linee geometriche.

Il punto di vista concettuale diventa sempre più importante sul finire della decade con Elenchi di cose: la lente di ingrandimento presenta oggetti comuni, che diventano protagonisti assoluti della tela, per poi approdare al linguaggio successivo, in cui le linee e il colore dialogano con lo spazio.

Poi ci sono i paesaggi e le nature morte che per Stefanoni sono come istantanee: non hanno la presunzione di raccontare qualcosa, ma solo di presentare uno stato delle cose. Infine, le più recenti Sinopie richiamano la tecnica dell’affresco per giungere a un’idea essenziale della pittura: si azzerano i contorni e i colori delle cose.

Un viaggio lungo 50 anni, come l’esperienza artistica di Tino Stefanoni, il pittore dell’ironia e dell’ovvietà enigmatica. Da riscoprire, per la sua contemporaneità.

Tino Stefanoni. L’enigma dell’ovvio

Galleria Gruppo Credito Valtellinese , Milano

20 novembre 2013 – 11 gennaio 2014