Dopo la nomina del nuovo direttore Andrea Viliani, dal 21 giugno si inaugurano tre grandi mostre

Dopo un bando di concorso pubblico all’insegna della trasparenza, la direzione generale del Museo Madre di Napoli è stata affidata, a gennaio, al critico d’arte Andrea Viliani (già assistente curatore al Castello di Rivoli, curatore del MAMbo, direttore della Fondazione Galleria Civica di Trento e “agent” di Documenta 13). La svolta del museo è stata immediata e il 21 giugno il Madre inaugura contemporaneamente tre mostre: Tutto-in-uno di Thomas Bayrle (fino al 14 ottobre), La lezione di Boetti alla ricerca del One Hotel, Kabul di Mario Garcia Torres (fino al 30 settembre) e Intermedium di Giulia Piscitelli (fino al 30 settembre), oltre al progetto in progress Per_formare una collezione #1.

Tutto-in-uno, organizzata in collaborazione con Wiels-Contemporary Art Centre di Bruxelles, con oltre 200 lavori dal 1960 ad oggi, è la più ampia retrospettiva mai realizzata, e la prima in un’istituzione pubblica italiana, dedicata a Thomas Bayrle (Berlino, 1937), uno dei pionieri e principali esponenti della Pop Art europea, il cui linguaggio artistico, unendo Pop Art, Arte Concettuale, Op Art, si configura come una vero e proprio condensato delle neo-avanguardie del secondo ‘900.

Anche la mostra di Giulia Piscitelli (Napoli,1965) è la più estesa personale dell’artista napoletana presentata in un’istituzione pubblica italiana. Intermedium riunisce opere prodotte dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi, molte delle quali inedite, e sottolinea la particolare attenzione dell’artista all’indagine della geografia sociale, economica e culturale di una città come Napoli.

La lezione di Boetti alla ricerca del One Hotel, Kabul dedicata al messicano Mario Garcia Torres (Monclova, 1975) raccoglie per la prima volta integralmente tutti i lavori (installazioni video, lavori fax e postali, placche lignee e metalliche, scritte a muro, cartoline e materiali grafici) prodotti dall’artista durante gli otto anni di ricerca condotti sull’One Hotel di Kabul (Afghanistan), luogo di residenza e produzione artistica dal 1971 al 1977 di Alighiero Boetti, uno dei massimi artisti del XX secolo.

 
Infine, Per_formare una collezione #1 si propone come il primo capitolo di un progetto destinato a svilupparsi nell’arco di un intero anno dedicato alla formazione progressiva della collezione permanente del museo Madre. Nel progetto, diffuso su tutto il museo, l’attenzione è posta su artisti di generazioni diverse le cui opere, incentrate sul corpo in azione e la scrittura come articolazione del pensiero hanno in comune un carattere partecipativo, di azione e riflessione condivisa.  (Laura Barsottini)

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