Vent’anni di divismo: in mostra le foto di Ulvis Albert

Ulvis Alberts, fotografo emigrato con la famiglia dalla Lettonia agli Stati Uniti nel 1949, ha iniziato la carriera immortalando le leggende della musica come Bob Dylan e Jimi Hendrix sul palco o nel backstage dei concerti a Seattle, alla fine degli anni 60. La sua fortuna è arrivata a Los Angeles nel decennio successivo, quando è entrato nelle case delle star. «Il mio approccio era “voglio venire a casa con te”. La mia macchina fotografica divenne il mio passaporto. Fotografavo le persone, vendevo il lavoro e facevo soldi», racconta Alberts.
Ora le sue fotografie sono in mostra per la prima volta in Germania alla Galleria STP di Greiswald , vicino Berlino (fino al 22 giugno). Accanto alle fotografie delle star c’è una serie unica che ha reso celebre Alberts,  quella dei ritratti dei giocatori di poker a Las Vegas alla fine degli anni 70. «Allora c’era un solo torneo che i giocatori professionisti aspettavano tutto l’anno, ed era il “World Series of Poker” al casino Binion’s Horseshoe a downtown. Downtown non aveva lo stesso glamour e sfarzo di Las Vegas Strip. I giocatori hardcore si conoscevano per nome e reputazione. Era un incontro tra “amici”. Non si trattava di soldi, ma di diritto a vantarsi. Non c’erano giocatori che indossavano occhiali da sole per nascondersi, né terminazioni nervose irrequiete. Solo fumatori di sigari e sigarette che bevevano acqua in bottiglia».

Testo Silvia Anna Barrilà