Un film ispirato al capolavoro di Pasolini. Tra ironia e attualità, una commedia decisamente inconsueta

Era il 1964 quando Pasolini girò Il Vangelo Secondo Matteo. Il suo ritratto di Gesù si intrecciava con quello di Matera, una città sfollata e sanguinante, ferita nella sua identità e definita “vergogna d’Italia” da Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. Con quel film, Pasolini mostrava al mondo la bellezza di Matera, decretandone la lenta rinascita.

Oggi, quel suo capolavoro – insieme al suo celebre incompiuto, Petrolio – diventa il punto di partenza di una storia tutta contemporanea: quella de Il Vangelo secondo Mattei, opera prima di Antonio Andrisani e Pascal Zullino. Protagonisti sono un regista e il suo assistente, che decidono di tornare nella loro terra d’origine, la Basilicata, per girare un film di protesta sulle estrazioni petrolifere. Per il ruolo di Gesù i due scelgono Franco, un materano settantenne che aveva partecipato come comparsa nel film di Pasolini. Per Franco – interpretato da un intenso Flavio Bucci – si tratta dell’occasione di riscatto. Ma il tema del film, il petrolio e il rapporto con la terra, sembra non piacere proprio a tutti.

Un omaggio alla storia del cinema e alla cittá dei Sassi, ma anche una grande storia di umanità ed ecologia, che affronta tematiche di attualità con tocco ironico e drammatico. A novembre nelle sale italiane.