Vince Gilligan firma la serie che potrebbe eguagliare Breaking Bad
Courtesy Apple TV

Vince Gilligan firma la serie che potrebbe eguagliare Breaking Bad

di Tiziana Molinu

Felicità tossica, ironia sottile e immagini surreali: sono le premesse di Pluribus, quello che potrebbe essere il nuovo capolavoro del creatore di Breaking Bad e Better Call Saul

Vince Gilligan, il genio dietro Breaking Bad e Better Call Saul, sta per tornare sul piccolo schermo con Pluribus, una nuova serie originale per Apple TV+. La trama esplora un mondo in cui la felicità diventa quasi un pericolo, e l’unica persona consapevole di questa anomalia deve fare i conti con la propria infelicità per salvare l’umanità. La prima stagione debutterà il 7 novembre 2025, con due episodi iniziali, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino al 26 dicembre.

L’attore Bob Odenkirk (il mitico Saul), che ha visto i primi episodi, l’ha definita “la cosa più grande dopo Game of Thrones. Il che fa sorridere, certo, ma ci dice anche quanto alta sia l’aspettativa. Non a caso Apple TV+ ha già ordinato due stagioni, prima ancora che il primo episodio vada in onda. Testimonianza anche dell’ambizione e della fiducia della piattaforma nella visione di Gilligan.

Pluribus: teaser, protagonisti e aspettative

Il teaser diffuso a fine luglio 2025 mostra immagini surreali e inquietanti. Una ciambella glassata, appoggiata con troppa cura su un vassoio di plastica beige. Un biglietto scritto in un corsivo quasi infantile: Help yourself. È da lì, da quell’immagine apparentemente innocua e leggermente inquietante, che inizia Pluribus. E sì, basta una ciambella (e una protagonista che la lecca prima di offrirla agli altri) per capire che siamo di fronte a qualcosa che va oltre lo sci-fi tradizionale.

pluribus vince gilligan
Courtesy Apple TV

Da Breaking Bad in poi Gilligan ci ha abituati a esplorare il lato oscuro della normalità. Questa volta, però, invece di trascinarci nell’abisso della criminalità, ci spinge all’estremo opposto: la felicità. O meglio, ciò che accade quando la felicità diventa una forza totalizzante, radiosa, quasi tossica. Un mondo in cui tutto funziona, tutti sorridono, tutti sentono di stare bene. Tranne una persona: Carol, interpretata da una magnetica Rhea Seehorn (e scritta da Gilligan pensando soltanto a lei). Completano il cast principale Karolina Wydra (Zosia) e Carlos Manuel Vesga (Manusos), con apparizioni di Miriam Shor e Samba Schutte.

Ecco il dettaglio più interessante: Pluribus non è un thriller distopico classico, né una sitcom surreale in stile The Good Place. È una specie di Twilight Zone contemporaneo, impastato di satira e fantascienza, con quella lente da osservatore ironico che è diventata la firma del suo autore. La storia si svolge ad Albuquerque (perché naturalmente Gilligan non molla il deserto) ma il paesaggio è trasfigurato. Niente meth lab. Solo supermercati troppo ordinati, bandiere che non si muovono nemmeno con il vento, centralini che rispondono con voce gentile e inquietante: “Bentornata, Carol. Nessuna pressione.”

pluribus vince gilligan
Courtesy Apple TV

La struttura stessa è pensata come un contagio: si parte da una piccola anomalia (un gesto, una frase, un campo di pannelli solari che lampeggia di notte) e lentamente tutto muta. Ed è qui che Pluribus diventa potente: il vero virus è il benessere. E l’unica che se ne accorge, l’unica che prova ancora un vero senso di disagio, viene trattata come una sorta di outsider esistenziale.

Quello che è certo è che Pluribus non vuole rassicurare. Vuole sedurre, destabilizzare e far sorridere con leggerezza. È la fantasia lucida di un autore che ha capito che il vero orrore, oggi, non è nell’oscurità; ma in quella luce artificiale che ti costringe ad essere felice. E, mentre scorrono i titoli di coda del teaser, rimane solo una domanda: e se avessimo bisogno di un po’ più di infelicità per sentirci veramente vivi?