1957-1962, cinque anni di ricerca artistica nelle opere (e nell’amicizia) di due grandi innovatori. Tra Milano e Parigi

L’amicizia sembra essere la protagonista delle mostre di stagione. Accanto a quella tra Ghirri e Guerzoni (in mostra alla Triennale di Milano) e a quella tra Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin (all’Auditorium Parco della Musica di Roma), inaugura una terza esposizione ‘amicale’, quella tra Yves Klein e Lucio Fontana, al Museo del Novecento di Milano.

I sodalizi artistici escono alla ribalta, per mettere in luce percorsi comuni nella ricerca espressiva e nella sperimentazione. Così le opere in mostra dialogano tra loro, come in un incontro tra persone, uscendo dalla stasi tipica dell’esposizione museale. La mostra allora si assume un compito in più: introdurre lo spettatore in un’epoca precisa, quella in cui il processo creativo era in corso, nel pieno della sua vivacità.

Così succede anche in Klein Fontana. Milano Parigi 1957-1962, una retrospettiva che coinvolge due grandi innovatori dell’arte del 20° secolo, nelle loro creazioni e nelle loro vicende personali, attraverso 90 opere e una ricca documentazione di fotografie, filmati e carte d’archivio.

– Fontana collezionista. Gennaio 1957: la Galleria Apollinaire di Milano inaugura la prima personale di Yves Klein con Proposte monocrome. Epoca blu. Dino Buzzati firma una straordinaria recensione della mostra e Lucio Fontana è tra i primi acquirenti di un monocromo, per diventare nei primi anni 60 uno dei più importanti collezionisti di Klein in Italia.

– Klein e l’Italia. Da viaggiatore, Klein annovera diverse puntate in Italia, tra cui un pellegrinaggio al Santuario di Cascia, dove dedica a Santa Rita un ex voto, presente in mostra. Ma non solo: presto Klein entra in contatto con gli amici e galleristi di Fontana, frequentando Guido Le Noci, Dino Buzzati, Bruno Munari e Peppino Palazzoli. Mentre Fontana stesso lo coinvolge in un progetto, poi non realizzato di una architecture de l’air da presentare alla 12° Treinnale di Milano nel 1960.

– Fontana e la Francia. Sarà Parigi a lanciare definitivamente l’artista italiano a livello internazionale e in particolare il lavoro di Iris Clert che, oltre a proporre diverse mostre dei lavori di Klein, organizza anche Nature, la prima mostra di Fontana nella sua galleria parigina, nel 1961.

– Spazio e colore. Lo spazio immateriale è la meta cui tendono entrambi: Fontana cerca di raggiungerlo con le aperture spaziali e Klein nel procedere dal monocromo al vuoto. Anche la ricerca cromatica li accomuna, con l’uso del blu di Giotto e dell’oro della tradizione medievale, ma anche delle immagini astronomiche come fonte d’ispirazione.

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Klein Fontana. Milano-Parigi 1957-1962

a cura di Silvia Bignami e Giorgio Zanchetti con la collaborazione della Fondazione Lucio Fontana di Milano e gli Archives Yves Klein di Parigi

Museo del Novecento di Milano, 22 ottobre – 15 marzo 2015

(Catalogo Electa)