Tempo di Tuber Magnatum Pico: dove gustarlo non solo in Italia e i consigli per conservarlo al meglio

Ultimo weekend, questo dal 25 al 27 novembre per la Fiera del Tartufo ad Alba: in programma, fra l’altro incontri ‘gustosi’ comn lo chef neostellato Michelangelo Mammoliti de La Madernassa e laboratori di analisi sensoriale. Ma il tartufo può essere anche un’idea gourmand riletta con formule metropolitane smart & easy.

A Milano, all’Osteria con vista della Terrazza Triennale, il Tuber Magnatum Pico impreziosisce piatti come l’Uovo Bio al Tegamino con Fonduta di Grana Padano, le Tagliatelle di pasta fresca al burro nocciola, o la classica Tartare di Fassona. Qui il tartufo bianco si può gustare anche dopocena, come ‘ingrediente’ di due inediti tartufo cocktails ideati dal mixologist Luis Hidalgo: Tartufo fizz a base gin, con amaretto, spremuta di limone, sciroppo al tartufo e spuma di Tartufo e Truffle sweet night sempre base gin aromatizzato al tartufo, spremuta di lime, miele al tartufo e top di Champagne.

A Torino domenica 27 si va a cerca di tartufo sulle sponde del Po, nella giornata organizzata dal Ristorante Goffi. Dopo una passeggiata lungofiume per scoprire come si cercano i tartufi, accompagnati dal trifolau con il suo cane, si passa nella cucina del ristorante per apprendere dallo chef Massimo Lepre i segreti della conservazione e della preparazione, infine si degusterà un menù speciale, con piatti come l’ Uovo liquido, frolla saraceno, topinambur e tartufo, e la più classica Tagliata di vitello sanato al tartufo bianco, per concludere in dolcezza con il Finto Monte bianco al tartufo bianco. 

Se siete a Roma, Dubai, Londra (o ancora a Milano) e volete un fast – truffle – food, fate una puntata da Tartufi & Friends, e provate l’hamburger con lattuga, foie gras, marmellata di cipolle di Tropea e ovviamente tartufo (bianco d’Alba o nero).

Vi trovate a New York e avete nostalgia di un piatto di ‘veri’ tajarin o di un semplice uovo al tegamino con una ‘grattata’? L’indirizzo è San Carlo Osteria Piemonte, in Thompson Street. Oltre al menù, tutta la crew è italiana, anzi Made in Piedmont. Avvistati qui: Brad (Pitt), Lorenzo Jovanotti, Andrea Pirlo. 

Altri indirizzi li trovate qui.

Preferite cenare a casa? Regola principale: per gustarne meglio l’aroma, il tartufo dovrebbe essere consumato il più presto possibile.

Esistono, però, alcuni accorgimenti (dagli esperti di Tartuflanghe) che consentono di mantenerne il profumo e la consistenza anche a distanza di giorni:

Avvolgere ogni tartufo, senza asportarne la terra, in tovaglioli di panno o carta;

Sostituire i tovaglioli ogni giorno;

Conservarlo in frigo permettendogli di “respirare”, ma è importante sapere che il suo profumo, rilasciato naturalmente in fase di maturazione, anzichè disperdersi nell’ambiente sarà assorbito da latticini, uova e carni riposti nelle sue vicinanze.

Quando il tartufo accenna a diventare “gommoso” al tatto, si consiglia di consumarlo immediatamente, in quanto ha raggiunto il massimo grado di maturazione.