La capitale si anima offrendo sempre più proposte ed esperienze di qualità nel mondo della ristorazione. Dalla pasticceria giapponese al cocktail bar esclusivo

Con l’attesa della primavera a Roma si inizia a percepire un grande fermento. Tanti sono i locali che inaugurano nuove aperture o si rinnovano. Vediamo quali.

Ami Pokè
Si chiama Ami Pokè ed è il primo Hawaiian Bar d’Italia che, dopo l’apertura del locale di Rione Monti, inaugura alla fine di marzo anche a Ponte Milvio. Le bowl di riso, pesce crudo marinato, verdure e frutta tropicale, provenienti dalle coste delle Hawaii scalzano così sempre più il vecchio sushi rendendo, la pausa pranzo o la cena, un pasto sano, equilibrato ma anche dinamico e gustoso grazie alle marinature al lime e alla soia. In un ambiente fresco e solare, Amì Pokè offre in carta la versione taylor made “Build Your Own Bowl”, attraverso la quale si può scegliere come comporre la propria ciotola seguendo semplici passaggi, sia la versione “Home” dove sono presenti gli abbinamenti più famosi e selezionati con cura dagli chef di Ami Pokè. Non solo. L’offerta del nuovo locale prevede anche piatti gluten free e veg da accompagnare a centrifughe e frullati di frutta stagionale.

Hiromi Cake
Gli amanti della cucina del Sol Levante non si perdano una sosta da Hiromi Cake, la prima pasticceria giapponese aperta a Roma, al quartiere Prati. Hiromi, la pastrychef che ha dato il nome al suo locale, ha pensato di realizzare un sogno aprendo un vero e proprio izakaya, ovvero un “negozio di sakè dove ci si siede” in cui è presente anche un laboratorio di wagashi, tradizionali dolcetti d’accompagnamento al tè. Qui, si possono gustare anche yogashi, dessert fatti di riso glutinoso, il tè matcha, la frutta di stagione e la marmellata di fagioli anko. Tra le specialità più apprezzate ci sono i Mochi di riso bollito, i Dorayaki e l’Oishi.

Al Forno Ottavi
Dopo il successo di Foodbox e Drink Kong, dopo la trattoria Verbano e la riapertura di Poste e Telegrafi, l’estro creativo dello chef Marco Morello si concentra su un’altra novità capitolina con apertura prevista in primavera. Insieme a Simone Brachetta (general manager di Panella fino a poco tempo fa) più altri imprenditori, Morello riaprirà Al Forno Ottavi, lo storico forno a San Lorenzo che sarà anche bistrot.

Il Marchese
In via di Ripetta, nel cuore di Roma, o meglio tra piazza del Popolo, piazza Navona e il Pantheon, c’è Il Marchese. Osteria – Mercato – Liquori, che di giorno è trattoria e la sera diventa Amaro bar, il primo in Europa. Il nome del locale si ispira al film di Monicelli, Il Marchese del Grillo, magistralmente interpretato da Alberto Sordi. Un omaggio dunque alla tradizionale osteria romana con cucina dell’800 in grande spolvero e rivisitata da Davide Solari e Lorenzo Renzi, i soci, che ben conoscono la ristorazione capitolina e le nuove tendenze della miscelazione provenienti dall’estero. E se di giorno si può spaziare tra diverse formule lunch con ingredienti a “cm zero” (il mercato si trova all’interno della struttura) elaborati da Daniele Roppo, la sera con l’aperitivo e after dinner si possono provare cocktail classici e innovativi anche a base di amaro (30 brand differenti al mese) sgranocchiando tapas e ascoltando una deep ottocentesca studiata ad hoc dal dj. E chi teme di non riuscire ad entrare sappia che ci sono 110 coperti, di cui 10 al bancone vista cucina e 10 al bar.

Lumen Cocktails & Cuisine
La cultura del beverage si illumina grazie alla proposta della catena alberghiera che vanta tra i suoi barman newyorchesi l’inventore del Bloody Mary. Con una nuova drink list, i cui cocktail prendono il nome delle più esotiche e spettacolari farfalle del mondo, a Roma si sono da poco accesi i riflettori su Lumen Cocktails & Cuisine, il locale aperto all’interno dell’hotel St. Regis Rome che propone, al di là dei drink, un’ampia offerta con il trascorrere delle ore. Dal mattino, in cui vengono servite sontuose prime colazioni, passando dal pranzo per una pausa chic all’insegna del mangiar bene, fino a sera dove nel locale, che si trova all’interno degli spazi dell’hotel, il solo gustare un cocktail diventa un’esperienza esclusiva. E la carta mantiene la promessa con drink che fanno dell’unicità il loro marchio distintivo a partire dal nome dei lepidotteri a cui si ispirano: la farfalla Hercules della foresta della Tasmania o la Dark Red Helen, che vola leggiadra nelle isole meridionali del Giappone. Tra i cocktail della nuova carta ovviamente resta il Bloody Mary, un grande classico del St. Regis New York nato nel 1934 come Red Snapper, qui riproposto nella sua versione romana con il nome di Red Admiral. Ma la vera icona del bere miscelato si appresta a diventare Lumen, ovvero il drink che dà il nome al nuovo locale. Creato con Champagne, Italicus Rosolio di Bergamotto ed Elettric Bitter, è già il simbolo del bar e della nuova era dei drink. E poiché al St Regis l’arte è di casa, è stata ideata un’importante collezione di bicchieri, From Eyes to Mouth, proprio per contenere spettacolari miscelazioni. Ovvero una Lumen Glasses Signature Collection firmata da artisti contemporanei (tra cui Federico Pepe, autore dei bicchieri Mini Ming, e Nico Vascellari, ideatore di Pozzanghere) e curata da Le Dictateur con l’ambizione di dissolvere il confine tra opera d’arte e oggetto d’uso comune.

Supplizio
Arcangelo Dandini si fa in quattro. A cinque anni dal lancio dello storico locale in via dei Banchi Vecchi 143, dopo il successo del corner-satellite nel Food Box di Marco Morello al Mercato Testaccio e della recente apertura in via 
dei Coronari 25, lo chef inaugura il quarto indirizzo capitolino di Supplizio, salotto del prêt à manger in salsa romanesca dove si possono assaporare i supplì ispirati a tante sfumature della sua “cucina della memoria”. Al bistrot di Arcangelo la carta prevede il classico supplì con rigaglie di pollo, quello cacio e pepe, il suppli’ pomodoro e basilico, quello alla carbonara, le famose crocchette di patate affumicate e la leggendaria crema fritta. Da farsi tentare dalle due versioni di baccalà croccante (senza pastella), la mozzarella in carrozza, le polpettine di alici e quelle di melanzane o della punta di petto.