Ribolla Gialla, cosa assaggiare e perché
(Credits: john shepherd/iStock) - 8 maggio 2018

Ribolla Gialla, cosa assaggiare e perché

di Aldo Fresia

Ormai da anni è uno dei vini bianchi più di moda, ma le bottiglie devono essere scelte con attenzione

Ha un aroma floreale e delicato, un gusto leggero, morbido, non particolarmente complesso, che la rende molto versatile: per questi motivi la Ribolla Gialla è uno dei bianchi più richiesti, a maggior ragione durante il periodo che va dalla tarda primavera al primissimo autunno, quando la sua freschezza ben si sposa con il caldo.

LA PERLA DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA
Il vino Ribolla Gialla nasce dall’omonimo vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia e ha le sue zone più rinomate nel Collio, a nord di Gorizia, e nei Colli Orientali, la fascia collinare che circonda Udine (fuori dall’Italia cresce anche in Slovenia e in alcune isole greche). È un’uva non semplicissima da lavorare, perché caratterizzata da un’elevata acidità e tendenzialmente piuttosto scarica, in quanto a ricchezza di sapori.

ORANGE OPPURE NO
Proprio la volontà di aumentarne la struttura, oltre al desiderio di recuperare una tecnica di vinificazione antica, ha portato ai celebrati orange wine, vini che attraversano una lunghissima macerazione all’interno di anfore e dei quali il Ribolla Gialla di Gravner resta la migliore scelta possibile. Esistono però bottiglie più facili e nettamente più economiche che meritano attenzione, perché, se lavorata nel modo giusto, la Ribolla è un vino fresco e piacevole che giustifica la moda ormai ventennale presso i consumatori italiani e non solo.

CONSIGLI D’ASSAGGIO
Una bottiglia che merita di essere stappata è la Ribolla Gialla 2016, etichetta Fiore, dell’azienda vinicola Rodaro, che ha meritato due bicchieri della guida del Gambero Rosso 2018 ed è un vino fermo molto profumato e piacevole. Inoltre, un’interessante via di mezzo fra gli orange wine e le Ribolle beverine è rappresentata dalla Vigna Runc dell’azienda agricola Il Carpino, che fa una breve macerazione e porta in dote una struttura più pronunciata, ma non muscolare. Ultima dritta: gli amanti delle bolle possono puntare sulla Ribolla Gialla Brut 2013 di Eugenio Collavini, un metodo classico nato da Ribolla in purezza e che ha saputo conquistare i tre bicchieri della guida del Gambero Rosso 2018.

Consigli ulteriori: i vini bianchi fermi per la primavera.