I 5 furti di gioielli più spettacolari, da Napoleone ai re di Sassonia
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I 5 furti di gioielli più spettacolari, da Napoleone ai re di Sassonia

di Digital Team

Non solo l’eclatante colpo al Louvre di Parigi. Ecco le imprese più audaci e ingegnose a danno di preziosi scintillanti

Quattro uomini in pieno giorno, due in gilet giallo da operaio e due in scooter, un montacarichi e una manciata di minuti dentro la Galleria di Apollo. Et voilà, messo a segno al Louvre uno dei furti di gioielli più clamorosi! Adieu a otto pezzi della collezione di Napoleone e dell’Imperatrice. Valore stimato? 88 milioni di euro. Il danno storico: non quantificabile. 
Tra shock e affascinazione, alla memoria tornano altre imprese tanto criminose quanto epiche, che ripercorriamo. Quando la sfrontatezza abbraccia l’ingegno. Ecco i 5 furti di gioielli più eclatanti, nel segno dello charme astuto di Arsenio Lupin.

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Collana e orecchini della parure di smeraldi della seconda moglie di Napoleone I, l’imperatrice Maria Luisa, in mostra alla Galleria Apollo al Louvre, 20 maggio 2021

1) Ad Anversa il Colpo del secolo

Dieci gradi di difficoltà, telecamere, sensori di calore e una serratura da 100 milioni di combinazioni. Non bastarono contro l’astuzia di Leonardo Notarbartolo e della sua banda di scassinatori della cosiddetta “scuola di Torino”. L’inespugnabile caveau sotterraneo del World Diamond Center di Anversa fu svaligiato nel weekend tra il 15 e il 16 febbraio 2003. Il bottino? Diamanti, oro, gioielli e contanti per un valore stimato tra i 100 e i 200 milioni di euro.

Alle spalle, ben due anni di preparazione. E in quel mentre Notarbartolo, la mente del furto di gioielli in terra belga, oggi tranquillo ultrasettantenne che ha scontato dieci anni di carcere, si era infiltrato come gioielliere.
Svuotarono 123 cassette di sicurezza! Non per niente fu ribattezzato il Colpo del secolo. E ispirò la serie tv Everybody loves diamonds con Kim Rossi Stuart di Prime Video e il documentario Stolen: il furto del secolo di Netflix. La refurtiva? Mai trovata!

2) A Dresda furto al castello

Il castello di Dresda, tra facciate rinascimentali e volte barocche, in passato ha accolto sovrani e re della Sassonia. E, la mattina presto del 25 novembre 2019, ha ospitato un furto di gioielli memorabile. Fu definito “il più grande furto dalla seconda guerra mondiale”, noto anche come furto di Dresda o furto della Volta Verde.

Al museo Grünes Gewölbe, all’interno del castello, nella camera del tesoro di Augusto il Forte, furono rubati gioielli, con migliaia di diamanti e pietre preziose. Tra i pezzi, la stella in diamanti dell’Ordine dell’Aquila bianca polacca. Di oltre 113 milioni il valore assicurativo.

I ladri prima appiccarono un piccolo incendio a una cabina elettrica nelle vicinanze per disattivare l’alimentazione e quindi i sistemi di allarme del museo. Poi forzarono una finestra per introdursi dentro.
Sotto accusa sei uomini del Clan Remmo di Berlino. Parte del bottino, seppur danneggiato, fu ritrovato tre anni dopo.

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La Sala argentea dorata nella storica Volta Verde del Castello di Dresda

3)  La fuga in bici e motoscafo a Strängnäs

Fu un colpo audace, in pieno giorno, chiuso da una fuga spettacolare. Il furto dei gioielli reali svedesi presso la cattedrale di Strängnäs, cittadina a ovest di Stoccolma, fu una scena da film.

Il 31 luglio 2018 due ladri operarono quando la cattedrale era aperta ai visitatori. Ruppero la teca di vetro in cui erano esposti i gioielli. Si impossessarono celermente del malloppo per poi fuggire prima in bici, quindi su un motoscafo che li aspettava sul vicino Lago Mälaren.
Furono rubati un globo imperiale e due corone funerarie reali del XVII secolo, dal valore storico inestimabile.

Rocambolesco anche il finale. I gioielli furono recuperati l’anno seguente, in buone condizioni. Si trovavano avvolti in sacchetti della spazzatura, sopra un bidone dell’immondizia in un sobborgo di Stoccolma.

4) I pensionati terribili di Hatton Garden

Un colpo pianificato con cura per tre anni, all’Hatton Garden Safe Deposit, un forziere protetto da sensori, telecamere ed enormi porte di acciaio nella via dei diamanti di Londra. Nel lungo weekend festivo della Pasqua 2015, in quattro giorni, andò in scena quella che fu definita la rapina “più grande della storia d’Inghilterra”. Costò 73 cassette di sicurezza, piene di diamanti, oro e gioielli a profusione, per un valore di 14 milioni di sterline.

Per evitare i sistemi di allarme, i ladri si calarono dalla tromba dell’ascensore. Per riuscire a perforare il muro del caveau, spesso più di due metri, usarono una carotatrice con la punta di diamante!  

E la banda? Un gruppo di vecchietti dai capelli grigi con più audacia che fiato. Furono soprannomati infatti i “Diamond Wheezers” (ladri di diamanti ansanti). La mente del gruppo? Un settantaseienne! Pensionato, sì, ma veterano della malavita, già parte della rapina a mano armata alla Brink’s Mat nel 1983.

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Parte dei gioielli recuperati dal furto alla gioielleria Harry Winston di Parigi

5) Travestiti da donna in gioielleria a Parigi

Harry Winston è un’istituzione, fornitrice di gioielli a divi di Hollywood e reali. La boutique di Parigi, ad Avenue Montaigne, fu teatro di un furto clamoroso il 5 dicembre 2008.

I ladri entrarono armati, alcuni di loro travestiti da donna, con parrucche, abiti femminili e occhiali da sole. Erano molto ben informati: si rivolsero ai dipendenti chiamandoli per nome. Conoscevano la posizione esatta delle casseforti segrete e i nascondigli in cui venivano riposti i gioielli più preziosi.

Ne uscirono senza sparare colpi e con un bottino di oltre 100 milioni di euro in anelli, collane e orologi di altissima caratura. Già l’anno primo ci fu un furto nella stessa gioielleria. Alle spalle sempre la rete criminale delle cosiddette Pantere Rosa.