Il nuovo libro di 5 Continents Edition  celebra il lavoro di Gio Ponti a Stoccolma
© Luciano Romano

Il nuovo libro di 5 Continents Edition celebra il lavoro di Gio Ponti a Stoccolma

di Carolina Saporiti

Chiamato per progettare l’edificio che doveva ospitare l’Istituto Culturale Italiano a Stoccolma, l’architetto milanese realizzò un edificio classico-moderno fondendo tutte le sue competenze e passioni. Il volume è una testimonianza ricchissima di tutto il processo creativo

Uomo visionario e innovatore come solo chi sa mescolare “le carte” e le proprie competenze. Architetto e poi designer e con una forte conoscenza e passione anche per l’arte e l’artigianato, Gio Ponti viene oggi celebrato con l’uscita di un volume importante edito da 5 Continents Edition.

Enchanting Architecture.The Italian Cultural Institute in Stockholm by Gio Ponti mostra attraverso le splendide foto di Luciano Romano e gli importanti documenti d’archivio lo straordinario edificio progettato e arredato dall’architetto milanese, su commissione di Carlo Maurilio Lerici.

E non stupisce che sia stato chiamato proprio Gio Ponti per questo progetto, dato il suo manifestato interesse nei confronti del design scandinavo, come testimoniano alcune pagine di “Domus”(rivista da lui fondata) degli anni Cinquanta, dedicate a designer e prodotti svedesi.

Il volume non si ferma alle immagini del progetto finito, ma attraverso immagini d’archivio e le tavole architettoniche provenienti dall’Istituto mostra l’intero iter progettuale e gli aspetti legati alla committenza. Emergono così le dinamiche vivaci del periodo relativo alla realizzazione dell’edificio, come per esempio il superamento da parte di Gio Ponti dell’idea originaria dell’architetto svedese Ture Wennerholm al fine di dare vita a un progetto in cui gli spazi, pensati e organizzati in base alla loro funzionalità, riescono a giocare tra di loro attraverso un susseguirsi di linee spezzate e alternanze cromatiche. E in questi elementi è possibile intravedere anche l’influenza di due straordinari architetti del Novecento che in quel periodo affiancarono Ponti, Pier Luigi Nervi e Ferruccio Rossetti.

A valorizzare ogni dettaglio dell’edificio e dei suoi interni sono le foto di Luciano Romano che ritraggono gli elementi d’arredo che dialogano tra di loro e con l’edificio, in nome della funzionalità ma anche dello stile, chiaramente made in Italy.

L’Istituto Culturale Italiano di Stoccolma è un progetto classico moderno in cui si fondono architettura, design e arte, tutte competenze di Gio Ponti, superando i limiti delle mode del tempo e ponendo le basi di un nuovo corso nelle relazioni culturali tra Italia e Svezia.