Storia e curiosità del mitico Cinquino Fiat, uno dei simboli dello stile italiano a quattro ruote, nato il 2 luglio 1957

Esistono oggetti talmente iconici, per una data cultura o epoca, da guadagnare addirittura una sorta di personalizzazione. Quasi come se fossero delle persone in carne e ossa per le quali provare dell’affetto e dell’ammirazione. Succede spesso con le auto, come per esempio con la mitica Fiat 500, che festeggia quest’anno il 60esimo anniversario.

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LA STORIA
Torino, 2 luglio 1957. Dalle porte degli stabilimenti di Mirafiori compare la Fiat 500 N, davanti a una platea di vip, che per una giornata provano lungo le strade della città piemontese la nuova creatura dell’azienda allora guidata da Vittorio Valletta. Due giorni dopo, il 4 luglio, eccola pronta nelle concessionarie, disponibile per tutti i clienti.

L’idea di costruire una utilitaria così semplice e funzionale fu di Valletta, deciso a proporre un modello di auto più economico rispetto alla precedente 600, che fosse indirizzato a un pubblico di acquirenti ancora più “popolari”: operai, famiglie del ceto medio-basso, che necessitavano di un mezzo di trasporto efficiente e non troppo costoso. Qualcosa che potesse esprimere al meglio lo spirito del tempo, in un’Italia da pochi anni uscita dalla guerra, con pochi soldi in tasca, ma con tanto lavoro da fare e un grande entusiasmo per il futuro. Il progetto era firmato da Dante Giacosa, ingegnere e designer che ha dato i natali ad alcune delle più iconiche quattro ruote della storia italiana. Fra queste la Topolino (nel 1936, anche lei chiamata 500), la Fiat 1400, la Campagnola (anche per uso militare), la mitica Fiat Dino, e poi la 128, la 126 e tante altre.

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COME ERA FATTA
Il punto di forza della 500 (soprannominata anche Cinquino) stava in una concezione estremamente efficiente dell’equilibrio fra costi di produzione, funzionalità e prezzo finale, con un tocco non indifferente di design. Il rischio di realizzare una brutta copia della 600 era dietro l’angolo, ma Giacosa e il suo team di sviluppo, partendo dalla stessa meccanica 600, riuscirono a sfornare un progetto esteticamente originale, che negli anni ha saputo imporsi come modello di riferimento nel panorama delle utilitarie.

Con forme arrotondate, linee sinuose, volumi compatti ed equilibrati, la Fiat 500 era equipaggiata con un piccolo motore da 479 centimetri cubici, per soli 13 cavalli di potenza e una velocità massima di 85 km/h. Dati che non ispiravano certo divertimento, ma più che sufficienti per gli scopi popolari a cui la vettura era votata. Rimane nella memoria di tutti la celebre doppietta in scalata, per risolvere il problema del cambio non sincronizzato. Nella prima versione erano presenti le famose porte incernierate controvento, e un tettuccio in tela apribile che le donava un’aria quasi da cabriolet. Il prezzo di listino era di 490 mila lire: un operaio nel 1957 guadagnava circa 43-45 mila lire al mese.

I MODELLI SPECIALI
Grazie ad alcune migliorie effettuate nel giro di pochi mesi – fra cui i vetri apribili, i profili cromati, sistema di sbrinamento e una potenza aumentata a 15 cavalli – la Fiat 500 riuscì ad imporsi come bestseller, con 4 milioni di pezzi prodotti. Un successo di pubblico e critica che le permise di raggiungere lo status di vettura simbolo della nazione (e ancora un po’ lo è). Non sorprende dunque che nel corso degli anni abbia subito non solo diversi restyling (1963, 1965 e 1972), ma anche svariate versioni ed allestimenti speciali. Ricordiamo qui, per esempio, l’indimenticabile Autobianchi Bianchina del ’57, in sostanza la versione di “lusso” della 500, ma anche la mitica familiare Giardiniera del 1960 (anche in versione Commerciale o “Furgoncino”). Non dimentichiamo la 500 L del 1968, caratterizzata da un’estetica molto più raffinata e curata. Infine, non può mancare in questa lista, la gloriosa e supersportiva Abarth 500 (dal ’57 al ’71).

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I NOSTRI GIORNI
Il vero e originale Cinquino ha una storia che arriva fino al 1971. Negli anni successivi Fiat ha voluto riprendere quel nome importante per rilanciarsi sul mercato. Il primo tentativo è del 1991, con un modello commercializzato fino al 1998, che non ha però lasciato così importanti ricordi nell’immaginario collettivo, tanto lontano dallo stile originale quanto, viceversa, comunque molto vicino all’approccio popolare.
Il secondo rilancio è più fortunato, storia dei nostri giorni, con la nuova Fiat 500 del 2007, ancora in commercio con gran successo. La sua forza sta in un riuscito richiamo delle forme originarie abbinato a un ammodernamento importante in termini tecnologici e stilistici. Non manca chiaramente un’edizione speciale di questa, dedicata proprio ai 60 anni del Cinquino, la Fiat Cinquecento Anniversario.

UN’ICONA DI STILE ORA AL MOMA
Per la sua storia e per l’influenza che ha saputo trasmettere nella cultura, nel design e nello stile italiano, il Cinquino non appartiene solo al mondo delle quattro ruote. La Fiat 500 può essere considerata un oggetto simbolo della storia industriale del XX secolo. Non ha caso, proprio in questi giorni, è entrata a far parte della collezione permanente del MoMa di New York.