In anteprima, la supercar dal sound inconfondibile

Palm Springs sullo sfondo. Con la sua architettura di cactus, vetro e cemento, simbolo dell’avanguardia dai tratti tipicamente anni Cinquanta e Sessanta detta ‘modernismo deserto’, tipica degli anni d’oro in cui qui si rifugiavano le star di Hollywood come Frank Sinatra, Clarke Gable, Ava Gardner. Un luogo riparato a due ore di macchina da Los Angeles, fra strade che sfidano deserto e montagne. Palm Springs come allora è un concentrato di ville dal fascino retrò firmate dagli architetti più in, come John Lautner che nel 1968 costruisce Casa Elrod, famosa per aver ospitato il set di Agente 007 – Una cascata di diamanti (1971).

È questo il luogo ideale per correre con la nuova Aston Martin V12 Vantage S, oggetto del desiderio che proprio qui proviamo in anteprima. Un’auto davvero bella ed equilibrata, più di altre supercar firmate dallo stesso Marek Reichman, che addirittura perde 20 chilogrammi ma aumenta la propria potenza dell’11 per cento. Così lo 0-100 si compie in (appena) 3,7 secondi grazie anche al nuovo cambio automatico Sportshift III che impiega 70 millesimi di secondo a cambiata.

L’itinerario prevede di puntare verso il Messico e le sue nuvole, il confine non è distante, e di fare ritorno solo dopo una sosta a Julien, cittadina retrò famosa in tutto il Paese per la sua torta di mele che, pare, rappresenti l’unica attività delle botteghe affacciate su Main Street.

Il susseguirsi di strade che alternano rettifili a sali-scendi, curve, curvoni e tronanti, è l’ideale per muovere velocemente le marce e apprezzare le sospensioni adattive e i tre programmi di handling (Normal, Sport, Track) che, una volta selezionati, modificano radicalmente la risposta dell’auto. Un coupé dalla straripante personalità che spinge fino ai 330 orari, accompagnata da un sound unico e meraviglioso: basta superare i 4mila giri per sentire il motore gridare una sinfonia che, qui, nel deserto fa girare persino i cactus.

@paolocozzi