La rivoluzione della vecchia Jeep in formato ridotto. E il know how made in Italy che si fa strada

No, non è un nuovo modello. Questa Cherokee è una dichiarazione di guerra. Al passato e a tutte le sue regole. Per tantissimi motivi. Il primo lo vedi anche tu. È quel muso lì che è amore o odio, una provocazione al design tradizionale, stantio, quello che le fuoristrada le vuole tutte fatte così e cosà, tagliate con l’accetta. Certo la griglia cromata del radiatore, cifra Jeep da sempre, è rimasta lì, ma a incorniciarla adesso ci sono questi fanali, come graffi, quattro occhi che scrutano il viaggio che sarà. A domanda diretta “ma perché tutto questo?” il grande capo del marketing Brad Pinter risponde “basta con le macchine del ‘900, siamo nel 2013! O no?”. Un azzardo che piace ai concessionari, felici di avere in casa una bestia rara.

Del resto, dopo la Grand Cherokee fortemente voluta da Sergio Marchionne, questo è il secondo passo Fiat con scarpe Jeep. E tutto quel know how di made in Italy che è arrivato da Torino si sta facendo strada a brutto muso. E anche oltre. Basta salire per capire. Per vedere che plancia, materiali e finiture con le vecchie Jeep non c’entrano più niente. Qualcosa è cambiato, in meglio. Sono pochi quelli che se lo ricordano, ma negli Stati Uniti a un certo punto il nome Cherokee era stato sotterrato, ascia di guerra compresa. Un’eredità troppo pesante, di questa macchina un po’ furgone, un po’ station wagon, amata dagli sciatori di Aspen ai surfisti di Malibu. Per fortuna a volte ritornano però. Così attaccata sotto questo nome tutto heritage c’è una macchina che non è l’evoluzione di quella che fu. Ma la sua rivoluzione.

La Cherokee oggi è un’ammiraglia in formato ridotto, tutta comfort e gadget, con tutto quello che serve per andare ben oltre la scalata del marciapiede quotidiano. La manopolina Selec-Terrain per scegliere l’approccio migliore all’arrampicata non è lì per bellezza, cinque posizioni per (at)trazioni irresistibili: neve, sport, fango-sabbia, rocce e auto, che non si sbaglia mai. Grazie allo schermo touch screen da 8,4 pollici (per inciso: è grande quasi quanto un iPad) si ha sempre tutto sotto controllo: telefono, musica, navigatore. Ma anche di più: vuoi vedere la foto appena fatta a quel tramonto mozzafiato oltre il finestrino? Infila la scheda SD e buona, quasi maxi, visione. A proposito di gadget, tra i tanti c’è anche il caricatore wireless per il cellulare, ecco come si tagliano i fili col passato. Se poi volessi provarla al meglio sul Rubicon Trail, ma senza la menata di volare fin qui col fuso orario e tutto il resto c’è il video qui in basso che sa tanto di trailer delle tue prossime vacanze. Altro link consigliato, questo che porta dritta dritta la app della Cherokee sul tuo iPad.