Come negli agitati Seventies, le nuove due ruote sono audaci e all’avanguardia

In televisione i CHiPs Poncherello e Baker rendono famosi i motociclisti della California Highway Patrol a bordo delle loro Kawa. Giacomo Agostini, dopo 13 titoli iridati, abbandona l’italiana MV 350 per Yamaha e vince altri due mondiali. Gli anni Settanta segnarono una svolta nella storia delle due ruote, con il successo delle novità giapponesi in un mercato fino a quel momento dominato dalle moto italiane e inglesi. Arrivano la Kawasaki Mach Tre nel 1969, seguita nel ’73 dalle Honda CB Four e dalle Yamaha RD e XT da enduro: hanno colori metallizzati e cromature lucenti, linee audaci e motori potenti disciplinati da robusti freni a disco.

Uno stile che ritorna oggi, per esempio, nella nuova Yamaha XV950 come nella sua “sorella” più sportiva, la XV950R, che pare assemblata e personalizzata nel garage di casa, mentre in realtà è corredata da un’affidabile tecnologia moderna: Abs di serie, sella bassa (69 cm da terra), proiettori Led, tachimetro digitale e, come allora, un solo posto (se serve, per il passeggero c’è una sella più lunga da montare), tipico serbatoio a goccia e faro tondo.