Il marchio Deus Ex Machina disegna una moto splendida e ricca di soluzioni raffinate

Un po’ café racer, un po’ moto vintage, con molta cura nel design e invenzioni tecniche di classe: è la Bully di Deus Ex Machina, firma internazionale che fa dell’unicità ed esclusività della customizzazione il proprio marchio di fabbrica.

Deus Ex Machina è nata a Sydney nel 2006. Inizialmente si dedicò alle due ruote, ma non solo: sfornava anche bici a scatto fisso, tavole da surf e abbigliamento. Ha filiali a Bali, Los Angeles e anche qui in Italia, a Milano. Poi dal 2008, sotto la guida dell’hawaiiano Michael Woolaway del laboratorio di L.A., la storia è cambiata e il gruppo si è focalizzato soprattutto sulle moto. Oggi fra i suoi clienti annovera Bruce Springsteen, Billy Joel, Orlando Bloom, Ryan Reynolds.

La Bully è stata realizzata a partire dalla Buell X1 Lightning, sulla quale sono state apportate modifiche fino a farla diventare una cosa a sé, raffinatissima e curata maniacalmente nei dettagli – telaio ridisegnato in sottili tubi d’acciaio, codone sospeso e tondeggiante, forcellone in acciaio, forcella a steli rovesciati alleggerita, cerchi a raggi, dischi a margherita, serbatoio in fibra di vetro e tutta la viteria anodizzata in ergal. Anche il motore ha subito modifiche, con aggiunta di cavalli.

Ciliegina sulla torta, una livrea accattivante che strizza l’occhio all’immaginario ciclistico di decenni lontani, con la verniciatura in rosso e bianco e il profilo azzurro della sella.

Insomma, nonostante il nome, il ‘Bullo’ sa unire design di altissimo livello a proposte motoristiche intriganti. Prezzo su richiesta, naturalmente.