La casa di Borgo Panigale ha presentato l’attesissimo remake della celebre stradale anni’60. In quattro versioni

Fu tra le prime a inaugurare un genere di grande successo, nel 1962, soprattutto nel mercato americano. Ora la Ducati Scrambler, molto attesa dagli appassionati, torna ufficialmente a far parte del listino della casa di Borgo Panigale.

Il primo esempio del remake della Scrambler, una delle moto più celebri e inspirational degli anni ’70, era stato ammirato nel luglio scorso alla World Ducati Week. La presentazione ufficiale, invece, è arrivata al Salone Intermot di Colonia.

Forcellone in alluminio, serbatoio a goccia, ruote da 18 a razze, cromature (ma non troppo): l’impatto visivo è notevole e richiama proprio il modello del 1973 da 250 cc. Qui invece il motore è un Desmodue da 803cc (deriva dalla Monster 796) da 75 cavalli a 8.250 giri, cambio a sei rapporti e e frizione antisaltellamento.
Sella bassa (790 mm) e peso contenuto (170 kg) fanno della Scrambler una moto per tutti, agile e prevedibile, da usare in città per muoversi facilmente e senza sorprese.

Sono previsti quattro allestimenti. Icon è la versione con dotazione ‘base’, in giallo e in rosso; Classic, con parafango posteriore e uno spirito seventies marcatissimo; Urban Enduro, con telaio nero, fronte di ispiraizone motard, coda tronca e colorazione un po’ militare; Full Throttle, più sportiveggiante, gialla e nera con doppio scarico più basso. 

Ducati non la considera una moto vintage ma solo un aggiornamento della Scrambler, come se non avessero mai smesso di produrla (nel 1976).

Prezzo di partenza: 7.990 euro.