Rolex, una magnifica singolarità

Rolex, una magnifica singolarità

di Paolo De Vecchi

Con Rolex è facile pensare a modelli sportivi, ma oggi c’è un’eccezione. Che conferma la regola e con validi motivi

Tra le molte, e sempre intriganti, novità 2023 del marchio con la corona, c’è l’inatteso Perpetual 1908. Un nome di battesimo che ne definisce l’ambito di riferimento. L’anno corrisponde a quello in cui Hans Wilsdorf, l’anglo-tedesco fondatore di Rolex, dopo un’attività come produttore di casse d’orologeria nel Regno Unito, ebbe la geniale intuizione d’inventare per la sua nuova marca di segnatempo da polso quella fortunata parola. Breve e asciutta, ma anche evocativa, facilmente pronunciabile in qualsiasi lingua e in ogni parte del mondo. E soprattutto svincolata dalla tradizione di settore, nomi di famiglia stampati sui quadranti, spesso altisonanti, ma a volte anche tutt’altro che scorrevoli o comodi da dire e ricordare. E molto si è scritto di come quella denominazione contribuì al successo del marchio. Ma dalle parti di Rolex, oltre alla forma, c’è sempre anche molta sostanza e così la sua affermazione non rimase affidata esclusivamente all’abilità comunicativa del fondatore, che ad esempio, nel 1927, ebbe l’idea del testimonial, una prima assoluta, almeno per l’orologeria.


Il suo nome era Mercedes Gleitze e, da campionessa quale era, attraversò a nuoto La Manica con al polso un Rolex. L’impresa venne pubblicata con una pagina, a pagamento, sul Daily Mail, uno dei maggiori quotidiani britannici. Bella comunicazione, ma il nocciolo dell’argomento era che quell’orologio aveva una cassa impermeabile brevettata (Oyster, cioè ostrica) e arrivò in ottime condizioni al traguardo. Qualche anno dopo, nel 1931 e sempre grazie a Rolex, arrivò un’altra epocale innovazione: il meccanismo con ricarica automatica grazie ai movimenti del polso che attivavano un rotore, fonte appunto d’energia. Altro brevetto e altro nome a contrassegnarlo, quello di Perpetual, presente anche su questo nuovo modello Rolex, onorando quell’invenzione che – insieme all’impermeabilità – avviò l’orologio da polso verso un suo utilizzo moderno e al passo con i tempi. E date tali promesse, il Perpetual 1908 non poteva che essere realizzato con il più nobile dei metalli, un oro giallo 18 carati proveniente peraltro dalla fonderia interna alla grande industria del tempo ginevrina.