Una selezione curata nei minimi dettagli che Icon ha raccolto a Pitti Uomo attraverso la piattaforma di Pitti Connect: ecco i capi must have dell’inverno 2021
The new normal, ossia normcore. Ecco la keyword del guardaroba della prossima stagione fredda. Dove il formale non si formalizza più di tanto, il loungewear diventa sofisticato come un abito sartoriale. Un guardaroba fluido, che si incammina verso un percorso unisex sempre più deciso. Libertà di espressione senza confini, insomma. Dove la riconnessione con la natura è marcata. Ecco le tendenze che Icon ha raccolto sulla piattaforma di Pitti Connect per la FW21.
I colori sono caldi, autunnali. La palette è del legno, il foliage sfumato delle foglie, le tonalità delle spezie, come il cardamomo, o l’arancio della zucca si declinano su nylon tecnici, lane ecologiche e cotoni naturali. Le vestibilità sono ampie e fluide, le silhouette morbide. I pantaloni tendono addirittura a forme quasi scampanate. Sono elasticizzati a sottolineare il comfort e sdrammatizzare cargo e doppie pinces.
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Ogni capo Hevò viene progettato a Martina Franca, in Puglia, ed è qui che il marchio rende omaggio alla lunga storia della sua azienda ma guarda anche con attenzione al futuro. Ecco come nascono capi sartoriali ma attuali e confortevoli, dalle silhouette senza tempo e realizzati con tessuti e trattamenti all'avanguardia, in una palette colori che trascendono le stagioni.
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Per il prossimo inverno, Brunello Cucinelli si concentra sullo studio dei classici e degli elementi che si sono elevati al di sopra delle tendenze. Immancabile quindi il denim, da preferire nella tonalità blu scuro e da indossare in total look, con un completo pantalone e camicia, abbinato ad un capospalla imbottito in lana grigio melange.
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La collezione Gimo’s FW 21-22 è pensata per chi non vuole rinunciare all’eleganza dei materiali pregiati ma, al tempo stesso, ricerca un’allure sportiva. Pelle, flanelle, velluti e montone sono accompagnati da tessuti tecnici e imbottiture che garantiscono isolamento dal freddo. Emblema di questa doppia anima, il parka nel classico verde militare, con silhouette minimal e interno in pelliccia.
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Nella collezione Briglia1949 “Racconta La Sartoria”, il brand racchiude i modelli tradizionalmente sartoriali e classicheggianti, reinterpretati e sdrammatizzati da costruzioni di cinture elasticizzate o accompagnate da coulisses interne. Pantaloni formali ma dalle vestibilità ampie, in cachemire dai colori caldi, o in tessuti leggeri come i tweed ed i velluti mano seta.
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“È nel riflesso dell‘acqua che troviamo l’unicità”. Con questa frase è descritta la nuova collezione di Herno Laminar, perché è proprio dai primi impermeabili dell’immediato dopoguerra che inizia la storia di un brand, diventato sinonimo di urban outerwear. Oggi i piumini giocano sulle lunghezze e i volumi, e sono realizzati con tessuti sempre più performanti, impermeabili e termici.
Nel complesso lo stile è essenziale, raccoglie le formule affinate negli anni e crea look capaci di durare al di là delle stagioni. Le giacche hanno tagli al vivo, linee ampie e pesi impalpabili. La scelta dei tessuti ricade su pelli e flanelle, velluti elasticizzati e montoni accoppiati a tessuti tecnici memory irridescenti. E poi lane cotte membranate e speciali microfibre che caratterizzano capi multi-season.
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La collezione FW21 di Baracuta si ispira ai luoghi da cui risalgono le sue origini: l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Tra le novità il Baracuta Paul Coat, cappotto dalla vestibilità ampia, realizzato in pregiata Lana Moone la nuova linea dedicata al velluto: il G9 AF Classic Corduroy, la Cord Overshirt, Baseball Hat Corduroy.
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Protagonista della nuova collazione di Manuel Ritz è la ricerca nelle lavorazioni, che spinge l’acceleratore sul tinto in capo. I cappotti sono realizzati in lana tinta, riproponendo una palette rigorosa che va dal marrone bruciato al mattone, dal verde militare al navy. Non mancano le texture della tradizione, come principe di galles, overcheck, flanella e pied de poule che fanno da grande richiamo alla tradizione.
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Con questa terza stagione, Lardini continua la sua collaborazione con il designer Yosuke Aizawa, portando avanti il concetto di sinergia tra tradizione e innovazione. Field jacket, blouson, chester coat e padded packable jacket completano la proposta dell’outerwear, realizzati in nylon multilayer e jersey comfort che si sovrappongono in combinazioni di colori tono su tono.
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Paoloni celebra la nuova “casualisation” dello stile maschile che diventa anche per il formale una priorità assoluta. Ecco coì che si vedono emergere proposte ancora più marcatamente comode. Le giacche diventano più over e morbide, realizzate in tessuti stretch, jersey sia di lana che di cashmere e felpa. Anche i pantaloni aumentano di volume con le pince e la coulisse.
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Modena, ecco il quarto capitolo del percorso “italiano” intrapreso Gabriele Pasini per la stagione prossima. Un percorso cromatico attraverso arte e architettura della città emiliana, interpretato mischiando tessuti, colori e fantasie che rispecchiano il concetto di eleganza italiana. Dalla sartoria ai capi più street, in una collezione tutta l’anima del brand.
Sui capi outdoor via libera a sperimentazioni e rivoluzioni eco-ambientali sia nei processi produttivi sia nel prodotto. I nylon si decompongono dopo pochi anni, le imbottiture derivano da piuma rigenerata ricavata da duvet dismessi mentre le lane derivano da aziende animal friendly certificate.
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Dai mari del Nord Paul&Shark prende ispirazione per i capi della sua collezione invernale. Dai maglioni fisherman ai pull in morbida lana riciclata che garantisce calore e traspirabilità. Fino i peacot in lana ultra leggera e il mitico Typhoone 20.000 Norvegian che l’expertise nel campo della tecnologia del brans applicata all’outwear.
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Xacus non dimentica la tradizione ma l’attualizza e presenta Xacus Legacy, una capsule continuativa che andrà a rileggere capi d’archivi, per reinterpretarli e renderli attuali. È qui che trovano spazio camicie che strizzano l’occhio agli anni Cinquanta con vestibilità boxie realizzate con flanelle leggere ottenute con cotone riciclato pre-consumer.
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La parola d’ordine per Ten C è OJJ, ossia Original Japanese Jersey, tessuto distintivo del brand, realizzato con fibre di nylon e poliestere lavorate a maglia ad alta densità, resistente al vento e idrorepellente. Non solo utilizzato sui sui capi outerwer iconici come parka, anorak, e down jacket, ma anche su maglie essenziali, in lana poliammide stretch.
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Con la collezione fw21 Yes Zee riconferma e consolida la capacità di rendere eleganti i materiali outdoor creando una perfetta sintesi tra comfort e stile. Ne è la prova tangibile il piumino eco-friendly, con tessuto cangiante accoppiato e membrane waterproof.
La riscoperta delle fotografie-verità di Lisetta Carmi, in mostra a Firenze. Oltre 180 fotografie raccontano storie umane, viaggi e il dramma dell'alluvione di Firenze del 1966
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