Celso Fadelli, alla guida di Intertrade Europe, ci spiega come sta cambiando il rapporto tra uomini e fragranze

Celso Fadelli è amministratore delegato di Intertrade Europe, gruppo internazionale di aziende che progetta e crea strategie di mercato per marchi di profumi di alta gamma. Basta entrare sulla homepage del sito della società per capire quale sia la filosofia di fondo che lo guida nel suo lavoro. Si legge: ‘I sogni non si realizzano con esplosioni improvvise, ma nel lento trascorrere del tempo, nel silenzio della fede della creazione, nell’armonico distrillarsi della fatica. Con l’orgoglio di non tradire il desiderio di vivere il sogno‘.

Verità trasformate in business: Intertrade Europe opera in 40 Paesi, raccoglie oltre 20 marchi di alta profumeria. È uno dei maggiori operatori di settore. Lo abbiamo incontrato presso l’installazione Unscent al Pitti Fragranze dedicata ai talenti emergenti del mondo delle fragranze, in un intreccio di arte, nasi e design (come mostrano le foto della gallery in alto). Con lui abbiamo parlato delle scelte consapevoli degli uomini, del mercato delle fragranze di nicchia e delle prospettive future.

Gli uomini come vivono i profumi?
Sono sempre più in grado di capire cosa comperano, ascoltano le indicazioni che vengono loro date e cercano sempre più di distinguersi nella ricerca dei prodotti acquistati. Notiamo sempre di più un trend: la clientela maschile si avvicina a un prodotto per il piacere di scoprire altri mondi. Non si accontenta più di scegliere una fragranza perché c’è qualcuno che la impone ma vuole fare una ricerca attiva per scoprire la combinazione che dà serenità, benessere e uno stato di tranquillità e di cui si ha poi interesse a condividere i contenuti con chi è intorno.

Dove va il consumo?
Si compra sempre meno per induzione e sempre più per scelta. Il consumatore diventa ‘consumo-attore’ ovvero attore dei suoi consumi, non vuole essere guidato passivamente. La nicchia sta vivendo un momento favorevole grazie all’impegno e alla voglia di innovazione mentre, al contrario, i negozi generici sono sempre meno pieni perché fanno poca ricerca. La strada giusta invece è offrire servizi e luoghi esperienziali dove si scopre un prodotto attraverso l’esperienza e non la carta di credito.

Cosa differenzia la profumeria artistica da quella convenzionale?
La sua passione per la qualità, con la quale crede di poter creare prodotti diversi. Non usa pubblicità e un marketing convenzionale ma  la passione e l’opportunità di accedere a materie prime esclusive per produrre vere e proprie opere d’arte… olfattive.

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Lo speciale Pitti Fragranze