Il dress code di Givenchy

Il dress code di Givenchy

di Gianluca Cantaro

Il designer americano Matthew M. Williams, direttore creativo della Maison francese, esplora una new formality facendo dialogare haute couture e club culture

Per il prossimo autunno-inverno 2023/24 il Direttore artistico di Givenchy, Matthew M. Williams, esplora il territorio dell’abbigliamento maschile formale con l’obiettivo di riscrivere i canoni a cui siamo abituati. La collezione mette in conversazione l’altissima capacità realizzativa dell’atelier haute couture, che ha realizzato i primi quattro impeccabili completi, con uno stile dalla silhouette dal layering esasperato prendendo spunto dalla community artistica che frequenta e lo ispira. Il dialogo però non decolla. Se da un lato è interessante vedere come Williams mette il suo segno nella sartoria estrema da alta moda rendendola affilata e cool, dall’altro è disorientante l’eccessiva stratificazione che cita ravers o clubbers: maglie a rete, hoodies, gonne portate sui pantaloni, boiler suit in un mix di felpa, tela mimetica, pelle, lana, denim, fake fur e stampa rettile. 

I due mondi non si amalgamano anche se il designer avrebbe gli strumenti  per poterlo fare, come ha fatto in passato per il suo brand 1017 ALYX 9SM. Osservando la perfezione delle prime quattro uscite viene da pensare che avrebbe la possibilità di reinterpretare la produzione di Hubert de Givenchy con la sua mano, aggiornando una eleganza intramontabile usando gli stilemi contemporanei. Andare alle origini per scrivere il futuro, saltando tutto quello che sta in mezzo ed evitare contaminazioni. Dopotutto è Givenchy.