

Jonathan Anderson è all’apice della sua carriera
Presidente onorario del Met Gala 2024, i suoi brand sono nell’olimpo della moda e, come se non bastasse, è stato di recente inserito tra le 100 persone più influenti al mondo secondo il Time. Jonathan Anderson è in arrestabile. Probabilmente lo stilista più influente della sua generazione.
Partiamo proprio dai suoi ultimi successi per poi ripercorrere la sua carriera. Proprio negli ultimi mesi, infatti, il nome di Jonathan Anderson è sulla bocca di tutti. A partire dal Met Gala 2024, evento non per niente chiamato “Oscar della moda” o anche “fashion’s biggest night”, dove il designer irlandese è stato protagonista sia con in suoi abiti che nel ruolo di presidente onorario della serata. Jamie Dornan, Josh O’Connor, Luca Guadagnino, Dan Levy, Mike Faist, Omar Apollo, sono solamente alcune delle celebrità che hanno di vestire abiti Loewe per la serata. Abiti disegnati appunto da Anderson, direttore creativo della maison spagnola da ormai 11 anni, ovvero dal lontano 2013.

Inoltre, seguendo una wave sempre più forte che sta avvicinando moda e cinema come mai prima d’ora, Anderson è stato scelto per essere il costumista di uno dei film più attesi e chiacchierati dell’anno: Challengers, di Luca Guadagnino. Non a caso quindi sia il regista che gli attori protagonisti della pellicola (eccetto Zendaya) si sono affidati alla sua creatività per il Met Gala. E sembra che qualsiasi cosa tocchi diventi oro, basta pensare alla semplice T-shirt con su scritto “I told ya” che vediamo nel film. Neanche a dirlo, è diventata viralissima, tanto che Loewe ci ha dedicato una capsule.
Perché Jonathan Anderson è tra le 100 persone più influenti al mondo?
Ebbene sì, il suo nome è ufficialmente per iscritto nell’annuale classifica del Time. Nota di merito, anche perché si tratta dell’unico stilista (insieme a Tory Burch) a figurare nella lista. Nello specifico nella categoria ‘Innovator’. E sappiamo bene che Anderson è veramente un innovatore, soprattutto per il suo contributo alla moda maschile. Nella sua lunga carriera al designer non è mai mancato il coraggio di portare in passerella silhouette e volumi distanti dai trend del momento e, alle volte persino bizzarri e surreali, ma sempre con grande creatività, lungimiranza e, appunto, innovazione. “I grandi stilisti hanno spesso un senso dell’importanza troppo forte: capiscono l’idea di un capo senza capire la persona che lo indosserà, e concepiscono il lusso come stranamente separato dalla realtà”, ha scritto il regista e amico Luca Guadagnino nel trafiletto del Time dedicato ad Anderson.

A lui si deve anche la rinascita di Loewe per come lo conosciamo oggi. Basti immaginare che lo scorso anno, il brand si guadagno il primo posto nella classifica di Lyst come marchio più desiderato al mondo, scalando ben 13 posizioni in 12 mesi e superando nomi del calibro di Prada, Gucci, Miu Miu, e via dicendo. Ancora oggi, domina la top 3 secondo solo alle maison di Miuccia Prada. E per portare Loewe così in alto nella moda non ha sacrificato nemmeno per un istante il suo marchio JW Anderson, anch’esso onnipresente nella classifica in questione. Anche grazie a una proficua strategia di collaborazioni.
Ma non è di certo finita qui. Nel 2023, Jonathan Anderson si è anche aggiudicato il prestigioso titolo di ‘International Designer of the Yeas’ ai Cfda Awards 2023. Ci sono ancora dubbi sul fatto che sia probabilmente il più grande stilista della sua generazione? Ovviamente insieme a lui possiamo citare altri nomi come Sabato De Sarno o Simon Porte Jacquemus, ma crediamo vivamente che in questo momento Anderson sia un passo avanti a tutti. Ne ha fatta di strada il grande prodigio delle passerelle inglesi.
Il lavoro di Jonathan Anderson per Loewe
Immagina un ragazzo di soli 28 anni alla guida di una delle case di moda più longeve al mondo. Sembra la storia di un film, ma è quello che è successo tra Anderson e Loewe. Il giovane stilista non aveva neanche 30 anni quando gli fu affidata la direzione creativa della maison spagnola fondata ne 1846. La pressione dev’essere stata tanta, eppure ha saputo guidare con fermezza, coerenza e freschezza l’ascesa del brand nell’Olimpo della moda e del lusso.

Sotto la sua visione creativa, si può dire che dal 2013 a questa parte Loewe abbia subito una trasformazione che definire radicale è riduttivo. Cosa non semplice per un’azienda tanto legata anche alla tradizione. Eppure i numeri non mentono, e i risultati sono arrivati: Jonathan Anderson ha reso Loewe un marchio fresco, divertente e innovativo, senza mai tradire le sue radici. È stato un pioniere nell’abbattere i confini di genere. Un fermo difensore della fluidità e della trasversalità nella moda. Basta dare un’occhiata alle sue collezioni – che tra l’altro sono tra le più suggestive dell’ultimo decennio – che padroneggiano e mixano con sapienza e sicurezza (figlie di un talento innato) elementi femminili e maschili tra loro e forme inedite e coraggiose.
A oggi il nome di Jonathan Anderson è semplicemente sinonimo di alta moda, di lusso e di creatività. Il designer ha fissato l’asticella un po’ più in alto, e raggiungerla non è semplice. Ma allo stesso tempo anche non deludere le aspettative è altrettanto arduo. Ed è per questo motivo che pensiamo sia all’apice della sua carriera, il declino o la consacrazione a icona della fashion industry sono dietro l’angolo. Anche se noi siamo più sicuri della seconda.