La sostenibile leggerezza di Milano
Zegna - Backstage

La sostenibile leggerezza di Milano

di Gianluca Cantaro

La fashion week per la prossima primavera-estate 2023 ha raccontato la speranza per il ritorno alla normalità post pandemia, nella costante ricerca di libertà e semplicità

Una cosa è certa, le sfilate milanesi della moda maschile per la prossima primavera-estate 2023 hanno segnato la liberazione dalle restrizioni legate al Covid-19. Gli spazi sono stati utilizzati al massimo della loro capienza ed efficienza, il distanziamento sociale è un brutto ricordo e, tutto sommato, anche la mascherina. La città si è animata, anche se per soli tre giorni complessivi. una edizione breve ma intensa, ecco. L’altra cosa certa è stato il caldo che non ha reso il lavoro confortevole, anche se ha contribuito ad aumentare le positive vibes estive. Le passerelle hanno lanciato un messaggio chiaro di rilassatezza e leggerezza, con la pandemia che sembra alle spalle (l’ombra scura del conflitto tra russia ucraina) e la stagione sempre più torrida che spinge a non vestirsi troppo. Diversi gli approcci, ognuno in linea (più o meno) con la propria storia. La ricerca di libertà e il desiderio di natura hanno delineato un trend molto forte sia per forma mentis sia per stile. Tod’s, disegnato dal direttore creativo Walter Chiapponi, scopre i colori bruciati della campagna toscana (marrone, ecru e verde) attraverso un viaggio in motocicletta. Un guardaroba funzionale (field jacket, biker, pantaloni ad hoc tutto deluxe) con accessori sempre protagonisti come la Di Bag, it femminile ora in versione maschile da viaggio con il nome scritto sopra. 


Marcelo Burlon ready to Wear Spring/Summer 2023

Fendi è sulla stessa linea d’onda e ricerca una semplicità che dopo due anni di restrizioni è un desiderio di tutte le generazioni con molte delle quali, le più giovani, è abituato a dialogare anche Marcelo Burlon che con County of Milan (quest’anno celebra il decimo anniversario) si riconnette con la spiritualità. Nella sua visione siamo un tutt’uno con la natura e, in bilico tra folclore e streetwear, lavora con patchwork, batik, tele e filati grossi per vestire una tribù che si muove tra la città, la foreste e ibiza, sua grande passione dopo la natìa patagonia. Anche Magliano parla alla sua audience che vive la notte e di colpo si trova inondata dalla luce mattutina. Gli eccessi lasciano spazio all’affetto di abiti che avvolgono e abbracciano con sovrapposizioni e strati. La silhouette è scesa, la palette è naturale: bianco, grigio, marrone, beige e verde oliva, tutto raccontato con poesia. La stessa che trasmette l’Oasi Zegna a Trivero Valdilana (in provincia di Biella) dove l’azienda ha sede e sui tetti della quale ha presentato la sua collezione. Una continua ricerca per la ridefinizione del guardaroba da uomo allontanandosi dagli stilemi del formale, che poi è il loro dna, per trovare un look sempre più fluido e consapevole, come per dimostrare che nulla è immutabile. 

Zegna Ready to Wear Spring/Summer 2023

Il lavoro di Alessandro Sartori, direttore creativo, è daring, considerando l’ambito in cui opera, oltre che preciso. Come già da qualche stagione ha fatto sfilare qualche ragazza con look adattati alle taglie. Nessuno spoiler per una linea femminile in arrivo, ha assicurato, ma semplicemente per spiegare che Zegna non ha più etichette di genere. Una formula perfetta per le aziende nate con l’abbigliamento femminile, che pur non avendo un’anima maschile insistono (a volte con poco successo) per trovarla. La soluzione la suggerisce la società contemporanea: inserire qualche look genderless nella collezione femminile per raggiungere la nicchia maschile di riferimento, anziché produrre senza avere identità. Sarebbe più logico e più sostenibile. Zegna, poi, ha fatto del rispetto dell’ambiente una missione che porta avanti con lavorazioni sempre più eco-friendly e iniziative ad hoc legate al territorio. 


Magliano S/S 2023

La poesia e la natura sono al centro per Etro, nell’ultima uscita di Kean che dalla prossima stagione passa il testimone a Marco de Vincenzo, nuovo direttore creativo del brand. L’invito alla sfilata erano versi scelti ad hoc per ogni ospite e recitati al telefono per porre l’attenzione su una società frenetica che non lascia il tempo per pensare e gli abiti sono l’esempio del rallentamento: linee fluide e materiali naturali come lino, seta, cotone effetto metallizzato e raso stropicciato per i completi sartoriali. Anche Msgm racconta una vita dai ritmi slow: un’immaginaria isola incontaminata dove la natura è padrona, ospita surfisti consapevoli e rispettosi dell’ambiente che solcano le onde con le loro tavole. La flora diventa motivo per le stampe su camicie che a volte sono corte fino all’ombelico come le polo da rugby. La linea dei completi con revers fiorati è boxy, ma mai rigida. Anche Giorgio Armani rielabora la softness, ma dal punto di vista concettuale: leggerezza nell’abbigliamento estivo non deve essere sinonimo di disordine estetico, così rilegge i sui classici in versione 2023. Oltre alla libertà della natura c’è quella più frivola di chi ama festeggiare o praticare sport estivi. Dean e Dan Caten per Dsquared2 raccontano un viaggio giamaicano fatto da surfisti che girano in moto ascoltando reggae, vestendo con sarong dalle fantasie psichedeliche, giubbini ispirati dalle mute da surf, jeans contaminati dalle giacche da biker e magliette di Bob Marley. 


Disquared2 Spring/Summer 2023

Da un’icona della musica di ieri a una di oggi, infatti Alessandro Michele e il cantautore britannico Harry Styles, presentano Gucci Ha Ha Ha (sono le iniziali dei nomi dei due, ma anche la risata che si scrive nei messaggi) un clash creativo che ha prodotto 25 look dal flair anni 70 con incursioni tipiche della fluidità estetica del cantante. Moschino, disegnata dall’americano Jeremy Scott, omaggia il camaleontico artista Tony Viramontes, illustratore e fotografo di moda, riprendendone i disegni e reinterpretando l’immaginario che creò e rese iconico il magazine inglese The Face insieme allo stile buffalo creato dallo stylist Ray Petri negli anni 80: palette accesa, grafiche neon, silhouette smilze o over con pantaloni lunghi, corti, stretti, larghi oppure sostituiti dalle gonne. All’ironia loud di Moschino si contrappone quella più sottile di Jonathan Anderson che racconta scontri immaginari tra ragazzi e oggetti (skateboard, lattine, biciclette, i cardini delle porte) sotto lo sguardo sarcastico di Rembrandt stampato sui pullover e le sneakers. La giocosità è anche tra le righe della sfilata di Prada dove un adulto-bambino che cammina per le stanze di una casa sovradimensionata, si veste con completi formali e look di pelle quasi fetish che contrastano con spolverini e blouson a quadretti vichy, ricordo dei grembiuli d’infanzia. 

Moschino Ready to Wear Spring/Summer 2023

Un occhio al passato anche da Dolce & Gabbana: la collezione re-edition reinterpreta in chiave 2023 una serie di outfit primavera estate realizzati tra il 1991 e il 2006, riproponendo tutti i loro classici dalla canotta con gli slip all’abito sartoriale. Filippo Grazioli, nuovo direttore creativo di Missoni, debutta con la prima collezione maschile e rielabora i classici dell’azienda di Sumirago mettendo la maglieria al centro, alleggerendola e giocando con una palette chiara con incursioni di nero e dell’iconico zigzag rifatto in tinte vivaci. È il prologo alla prima sfilata che avverrà a settembre. Tutt’altra atmosfera per il debutto in passerella, di 44 Label Group, brand fondato nel 2020 dal super dj tedesco Max Kobosil, resident del mitico club di Berlino Berghain, e parte di Dreamers Factory, hub creativo fondato dall’imprenditore Claudio Antonioli. L’atmosfera era techno e i look pure con rimandi ai 90 dei The Prodigy. Dalla tshirt, punto di forza del marchio, prende vita tutto: è incorporata in shorts e gonne oppure smontate e rimontate in outfit genderless. 


Emporio Armani Ready to Wear S/S 2023

Emporio Armani sorprende chiudendo la sfilata con la musica reggae sulla quale danzava un modello ballerino coi dreadlocks, omaggio alla libertà di pensiero. La collezione è una specie di contenitore dentro il quale ci sono tutti gli elementi per essere senza schemi à la Emporio: giacche leggerissime come camicie e tessuti da camicia usati top e shorts da portare con cappelli di paglia intrecciata, completi con aperture inaspettate che scoprono la pelle, sempre molto in vista in questa sfilata caratterizzata da una palette che incorpora tutte le sfumature di blu, il grigio, il bianco, il nero e flash di giallo acido.